Arte & Mostre

Galleria degli Uffizi: restaurato il busto di Poppea

L’opera, che si ritrova anche nelle Collezioni granducali già dal già dal XVII sec. è composta dalla testa antica in marmo bianco, inserita sul busto cinquecentesco in marmo venato e poggia su una base parimenti in marmo bianco ed è stata riportata a piena leggibilità grazie al restauro di Paola Rosa. Il ritratto raffigura una matrona romana, si tratta quasi certamente di un ritratto funerario, data la fissità dello sguardo, gli occhi sono grandi e sgranati. La bella acconciatura però è tipica dell’epoca anteriore a quella di Poppea di circa una ventina d’anni, siamo dunque nella prima parte del I secolo d.C. e con tutta probabilità si tratta di Agrippina minore, madre di Nerone e moglie dell’Imperatore Claudio tra il 40 e il 50 dopo Cristo, mentre nel settecento pensavano che si trattasse di Poppea moglie dello stesso Nerone. Si tratta del recupero di un’opera importante, che fa parte della serie dei ritratti femminili della dinastia giulio-claudia.

L’antico marmo era completamente deturpato dal pesante strato di sporco depositatosi nel tempo ed è stato oggetto di pulitura delle superfici, sono state rifatte le vecchie stuccature, ormai alterate, eseguite con colofonia nelle zone integrate del naso e del mento, in parte della guancia sinistra e del labbro inferiore. Sono poi state rifatte, sulla base delle vecchie foto, le antiestetiche integrazioni in malta sui riccioli e sul collo, adeguandole cromaticamente al marmo originale per migliorare la lettura dell’opera, ora valorizzata dal bel restauro.

Questo è il quarto intervento finanziato da Italia Nostra in un solo anno e Fabio Basagni, tra i soci fiorentini, è il principale sostenitore dell’iniziativa.

Data la fortuna che ha avuto l’iniziativa “Italia Nostra per gli Uffizi” si darà seguito al ciclo di restauri nel quadro del più ampio progetto di pulitura e valorizzazione dei marmi antichi dei tre Corridoi di Galleria, un progetto iniziato col recupero della scultura del cosidetto “Seneca morente” proseguito con la “Giulia Mesa” e col “Nerone Fanciullo”.

Per l’anno prossimo l’impegno riguarderà il restauro di una scultura di maggiori dimensioni, l’Apollo seduto. Come è stato fatto finora, la sezione programmerà una serie di visite guidate alla scoperta non solo della “Galleria dei marmi” ma anche delle nuove sale da poco inaugurate, oltre alla Tribuna, e alle mostre temporanee, per promuovere la diffusione della storia dell’arte, la cultura del restauro e della conservazione del patrimonio.