Arte & Mostre

Grosseto, al via intervento conservativo per la facciata della Cattedrale

In questi giorni la ditta incaricata sta terminando il montaggio dei ponteggi, quindi la cooperativa Atlante, coi suoi professionisti Stefania Caloni, Marta Mineo, Gloria Rossi e Alfred Keci, avvierà l’intervento manutentivo, che interesserà in modo particolare il materiale lapideo, sulla base del progetto predisposto dall’architetto Barbara Fiorini e dall’ingegnere Paolo Viti, che sarà il responsabile della sicurezza. Il restauro richiederà circa 45 giorni di lavoro ed un investimento complessivo di 46.850 euro, coperto dal contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.

L’intervento si è reso necessario alla luce del sopralluogo effettuato, il 28 dicembre scorso, dai Vigili del Fuoco a seguito della caduta di un frammento di pietra dalla cornice dell’arco che sovrasta il portone centrale. Dopo quella prima verifica, il monitoraggio ha riguardato anche la parte più alta del Duomo, dove sono emerse altre problematiche legate all’usura del tempo. L’ultimo intervento di restauro risale al 1998 e già allora furono evidenziate alcune criticità del marmo rosso riguardanti proprio le sue caratteristiche fisiche. Oggi come allora, dunque, si tratta di intervenire per ripristinare alcune parti, seppure la maggioranza delle stuccature realizzate nel ’98 siano ancora stabili. Il monitoraggio ha, poi, evidenziato la lesionatura di alcuni dentelli del rosone, così come alcuni capitelli hanno necessità di essere sottoposti ad intervento conservativo.

Una particolare attenzione sarà, infine, riservata alla statua dell’apostolo Matteo, la cui pietra risulta abrasa e disidratata.

L’intervento si svilupperà, dunque, in più fasi, a partire dalla pulitura della facciata, una vera e propria spolveratura a secco con pennelli, spazzole e aspiratori per la rimozione del guano degli uccelli e l’estirpamento di alcune piante poco radicate. Quindi i professionisti della cooperativa Atlante effettueranno un’opera di consolidamento, per garantire la conservazione di alcune porzioni di pietra, soprattutto nelle arcatelle cieche sopra l’architrave del portone di sinistra e sui davanzali della loggetta che sormonta tutti i portali. Successivamente verrà effettuato un consolidamento della materia attraverso prodotti appropriati. La terza fase d’intervento sarà di disinfestazione. Molte parti della facciata, infatti, sono aggredite da batteri e funghi, con la presenza di alghe che deteriorano il materiale e ne alterano l’aspetto estetico. Sarà necessario un intervento ripetuto più volte, che sarà seguito dalla asportazione manuale della patina e da ripetuti lavaggi con acqua deionizzata.

Successivamente alcune parti della facciata verranno trattate con lavaggi con acqua nebulizzata, così da rimuovere ulteriori incrostazioni, con un metodo di pulitura “dolce” in quelle parti dove la decorazione è più ricca.

Quindi i professionisti procederanno alla colmatura delle lacune e delle discontinuità riscontrate sulla superficie della pietra che orna la facciata. Verrà utilizzato un impasto composto da calce idraulica e inerti (pietra macinata, sabbie di fiume o polveri di coccio pesto, pozzolana), così da ottenere un impasto simile all’esistente, sia nel colore che nella sostanza.

Le ultime due fasi riguarderanno la messa in sicurezza di quelle porzioni di materiale distaccato o in fase di distacco, attraverso l’inserimento di barre in vetroresina e colle epossidiche o poliestere, mentre su tutta la superficie sarà applicato, sia a spruzzo che col pennello, un velo protettivo.

La statua dell’apostolo Matteo, invece, sarà sottoposta a leggera pulitura con acqua demineralizzata, saranno controllate le stuccature eseguite nel precedente intervento manutentivo e sarà effettuato un impacco per applicare un consolidante.

“La Cattedrale di San Lorenzo – dicono don Franco Cencioni, direttore dell’ufficio Beni culturali ecclesiastici della Diocesi e don Piero Caretti, parroco di San Lorenzo nella Cattedrale – è il principale luogo di fede e di culto della città e della Diocesi e uno dei più significativi ed affascinanti monumenti del territorio. Averne cura, proteggerlo dall’usura del tempo e dall’aggressione degli agenti atmosferici è un dovere di custodia nei confronti di un luogo che racconta in modo straordinario la storia plurisecolare della Chiesa di Grosseto, orgogliosa della sua identità, affezionata alla sua Cattedrale, interessata a far sì che le nuove generazioni ricevano un patrimonio ben conservato, decoroso, accogliente. Ringraziamo l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, il cui contributo è estremamente importante per consentirci l’intervento”.