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MADONNA PARTO, DECIDERÀ GIUDICE SU DESTINAZIONE

Nessun accordo fra le parti, sarà così il giudice a decidere sul destino della Madonna del Parto, capolavoro di Piero della Francesca al centro di una complessa controversia fra il Comune di Monterchi (Arezzo) e la Curia aretina, parte in causa anche il ministero dei beni culturali. L’ultima udienza di conciliazione, fissata per mercoledì 23 aprile, non ha portato ad alcun risultato, per questo il giudice civile di Firenze Paolo Braccagni ha rinviato la causa al 12 novembre, decidendo di avviare l’istruttoria sul caso della Madonna del Parto. Al centro della vicenda proprietà e destinazione del dipinto, risalente al 1465, custodito nella cappella del cimitero, situata fuori dal paese di Monterchi, fino al 1992, quando fu spostato per il restauro. Da allora l’opera non è più tornata nella cappella ed è esposta in paese, in una scuola appositamente adattata dal Comune a museo. L’attuale collocazione è osteggiata dalla diocesi di Arezzo che rivendica proprietà e destinazione sacra dell’opera, contesta la tesi dell’amministrazione comunale secondo cui alla fine del ‘700 l’opera era stata donata dalla curia alla comunità di Monterchi e, pur chiedendo il ritorno del dipinto nella cappella del cimitero, nella ricerca di un accordo, si era detta disponibile a collocarlo nella chiesa di San Simeone, situata in paese. Il Comune vorrebbe invece riadattare a museo un immobile a fianco della chiesa di San Simeone, aprendo una porta di collegamento fra i due edifici. C’è infine il ministero dei beni culturali che, attraverso l’avvocato dello Stato che lo rappresenta, si è espresso a favore di un ritorno della Madonna del Parto nella cappella del cimitero. (Ansa)