Vita Chiesa

Cral, assemblea a Siena: la Chiesa e i giovani: ascoltarli, accompagnarli

L’incontro è iniziato con la Messa, presieduta da monsignor Fausto Tardelli, arcivescovo di Pistoia e delegato della Conferenza episcopale toscana. Nell’omelia monsignor Tardelli ha ricordato che tutto passa, tutto si consuma e anche la nostra vita si consuma piano piano e di questo dobbiamo esserne consapevoli. Da questa convinzione nasce la consapevolezza del fatto che solo Gesù non passerà e che Egli tornerà alla fine dei tempi e tornerà per dare compimento alla sua opera. «Anche noi credenti viviamo il nostro tempo schiacciati dalle cose nel presente». In questo periodo di attesa dobbiamo essere operosi, come dice San Paolo, dobbiamo cercare di costruire l’amore di Dio.

Il convegno è poi proseguito con gli interventi del professor Marco Bontempi, sociologo, il quale ha riportato i risultati di alcuni studi dove sono messi in luce i cambiamenti del diverso modo di relazionarsi alla religione tra genitori e figli. I figli non vedono più Dio come giudice e venendo meno Dio giudice, viene meno anche la Chiesa Madre. L’approccio alla Chiesa prima era diverso tra uomini e donne, ora non più. Le ragazze che hanno un titolo di studio più alto sono più critiche, ma questo non vuol dire che siano disinteressate alla spiritualità. L’altro relatore Lorenzo Zardi, vice segretario nazionale del Movimento studenti di Azione cattolica, nel suo intervento si è rifatto al documento del Sinodo dei vescovi sui giovani, nel quale si legge che tutti i giovani sono nel cuore della Chiesa. «Una grande novità che ha introdotto questo sinodo è stato il fatto che i giovani hanno avuto a disposizione lo stesso spazio dei vescovi e la possibilità di intervenire liberamente» – ha sottolineato Zardi. Dal documento finale è emersa la volontà di camminare con la Chiesa, ma soprattutto la Chiesa deve ascoltare di più i giovani e con loro costruire percorsi di accompagnamento. Ad esempio aiutarli nelle scelte importanti della vita, come la scelta della scuola superiore, dell’università, del lavoro. Questo sinodo deve interpellare tutta la Chiesa e anche i Movimenti e le Associazioni di laici devono guardare al loro interno e accompagnare i giovani verso la conoscenza e la consapevolezza dell’amore di Dio.

Andrea Bilotti, presidente della cooperativa sociale «Il Santo» di Monteriggioni, ha sottolineato come la Chiesa in questo periodo si sta rimettendo in cammino, mentre i coniugi Paolo Bandini e Cristina Pacini di Prato hanno portato la loro esperienza nell’ambito della pastorale della famiglia, la famiglia vissuta come chiesa domestica fondata sul matrimonio cristiano, sottolineando l’importanza della preparazione alla vita di coppia con lo scopo di dare vita a famiglie stabili. Monsignor Tardelli ha concluso i lavori sottolineando la ricchezza degli interventi. «Il tema dei giovani è un tema che ci dovrà vedere impegnati; il rapporto con i giovani è un nervo scoperto della Chiesa, a causa delle difficoltà della Chiesa a rapportarsi col mondo giovanile. Il sinodo ci ha invitato a non lasciarsi andare alla rassegnazione, ma dobbiamo ringraziare i giovani perché ci mettono in discussione».

Suor Elena Zanardi, domenicana, ha detto che essere giovani, non è una condizione a se stante, ma è un segmento della vita e che la chiave del rapporto con i giovani ce la dà don Milani con il suo I care, cioè mi stai a cuore e quindi ti ascolto. Sono intervenuti inoltre Noemi Sancez, del Movimento dei Focolari e dell’università Sophia, Pietro Laganà della Cappella universitaria di Siena e di Rinnovamento nello Spirito. E’ intervenuto anche monsignor Antonio Buoncristiani, che ha portato il saluto della Diocesi di Siena e Francesca Appolloni, assessore alle politiche sociali del comune di Siena.

La giornata si è conclusa con il pranzo e la visita guidata alla Cattedrale di Siena. I lavori sono stati coordinati dal segretario della Consulta regionale delle Aggregazioni laicali Mario Macaluso.