Cultura & Società

A Vinci premiati «li omini boni» che «desiderano sapere»

«Dedicare almeno un’ora a settimana, nelle scuole toscane, alla storia locale».  Questo l’auspicio del presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani intervenuto ieri, nel Teatro della Misericordia di Vinci, alla cerimonia «Li omini boni desiderano sapere»: un premio, in parte giornalistico e in parte dedicato a diverse branche della comunicazione, che trae il titolo da una frase di Leonardo da Vinci sull’importanza della conoscenza.

Lo hanno ricevuto il fisico Giovanni Passaleva, coordinatore presso il super acceleratore al CERN di Ginevra, il regista Franco Zeffirelli, intervenuto tramite la responsabile relazioni pubbliche della Fondazione a lui intitolata, Cecilia Sandroni, la professoressa Margherita Pieracci Harvell nella sua veste di ambasciatrice negli USA della letteratura italiana.

Altri premi, stavolta prettamente giornalistici, a Viola Centi del «Corriere Fiorentino» e a Mauro Lubrani già caposervizio a «La Nazione» di Montecatini Terme. Un riconoscimento anche alla redazione di «Gonews», testata empolese che ha compiuto 10 anni di attività.

Alla cerimonia, organizzata da una associazione locale («Vinci nel cuore») hanno partecipato il sindaco Giuseppe Torchia, il vescovo di Pistoia Fausto Tardelli, oltre a varie autorità locali.

Di Franco Zeffirelli sono state ricordate sia le origini vinciane (il babbo, Ottorino Corsi, era originario di Vinci) sia i recenti studi su specifiche parentele fra i Corsi e la famiglia Da Vinci. Presto la comunità di Vinci andrà a Firenze per visitare, anche nel ricordo di questa particolare identità, la sede della Fondazione intitolata al grande maestro.

Di evidente singolarità – sottolinea Nicola Baronti, presidente di «Vinci nel cuore» – anche gli altri due premi alla divulgazione: il riconoscimento, nella città di Leonardo, a Giovanni Passaleva, neo coordinatore di uno fra i quattro esperimenti nella accelerazione delle particelle, con un forte invito «affinché la ricerca scientifica sia sostenuta con risorse adeguate nella sua capacità di essere strumento di pace e di progresso per ogni persona ovunque nel mondo». Ricevendo il suo premio, la 87enne Margherita Pieracci Harwell, tornata ad abitare nella natia Vitolini, frazione di Vinci, dopo decenni di vita a Chicago, ha pronunciato parole forti «sul valore della lettura, la potenza della parola, la rivoluzione della scrittura».