Cultura & Società

Acs, lettera aperta su Vanity Fair: #metoo anche per donne discriminate per fede

Una lettera aperta ad Asia Argento, Meryl Streep, Sharon Stone, Uma Thurman e a tutte le loro colleghe del movimento «MeToo», che lotta contro le molestie sessuali subite dalle donne, in particolare nel mondo dello spettacolo, per chiedere loro di sostenere anche la causa delle tantissime donne che patiscono violenze sessuali e psicologiche per ragioni di fede e la cui sorte resta avvolta nella totale indifferenza anche mediatica. Ad indirizzarla alle quattro star e pubblicata sul numero di Vanity Fair, oggi in edicola, è la Fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che soffre-Italia che attraverso Alfredo Mantovano e Alessandro Monteduro, rispettivamente presidente e direttore di Acs Italia, spiega così l’iniziativa: «abbiamo voluto lanciare una provocazione. Per questo chiediamo a quattro famose attrici di prendere a cuore anche le decine di migliaia di donne che in molti Paesi, soprattutto quelli in cui dominano i fondamentalismi, subiscono violenze indicibili solo perché professano un’altra religione, nella maggior parte dei casi quella cristiana». Sono state scelte tre di queste vittime in rappresentanza di tutte le altre.

«La lettera aperta – proseguono Mantovano e Monteduro – è corredata dei volti di Rebecca, Dalal e suor Meena, rispettivamente una cristiana nigeriana schiavizzata dai terroristi di Boko Haram, una yazida irachena violentata dai miliziani dell’Isis e una cristiana indiana violentata dagli estremisti indù. Le tre testimoni sorreggono altrettanti cartelli con gli hashtags #MeToo – #NotJustYou – #StopIndifference. Ma non vogliamo limitarci alla pur necessaria denuncia dell’indifferenza. Acs-Italia ha appena costituito un Fondo di solidarietà per le donne, anzitutto cristiane, vittime di violenza a causa della fede. Le donazioni che riceveremo saranno destinate a specifici progetti di sostegno alle donne perseguitate. Il nostro obiettivo – concludono – è che il #MeToo sia finalmente per tutte».