Cultura & Società

Beni culturali ecclesiastici: mons. Galantino, 500 impianti di sicurezza e 700 cantieri

Presentando le Linee guida, elaborate dal Comando dei Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale in collaborazione con l’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Cei, mons. Galantino ha ricordato che «in questo momento in Italia, grazie alla collaborazione con il Ministero per i beni culturali, sono attivi 700 cantiere per il restauro delle chiese – oltre 65mila – con interventi seri, efficaci e abbastanza veloci». Sul territorio, inoltre, «è in atto una grande sinergia attorno alle chiese restaurate, una parte grazie ai fondi dell’otto per mille della Cei, un‘altra parte attraverso le sinergie che si creano tra gli appassionati ed altre realtà».

«C’è superficialità e pressappochismo anche nella custodia dei beni culturali, e non mi riferisco solo a quelli ecclesiastici», ha detto monsignor Galantino. L’inventariazione di questi ultimi «non è un optional», ha ammonito, citando «lo straordinario lavoro fatto in questi ultimi dieci anni dal competente Ufficio della Cei: un supporto serio e competente a chi si trova in difficoltà, in primo luogo ai parroci, che devono poter contare su qualcuno che li protegga, come io stesso ho avuto modo di sperimentare».

Grazie al lavoro dell’Ufficio Cei per i beni culturali, si è ormai giunti a realizzare 4mila schede di catalogazione di «un patrimonio che la Chiesa non cela fa da sola a difendere, e nemmeno a valorizzare fino in fondo»: di qui la necessità di sinergie per «camminare nella stessa direzione», assumendosi ognuno la propria responsabilità». Apprezzamento per la «collaborazione molto importante» di cui le Linee-guida sono frutto è venuto anche dal ministro Franceschini, che ha sottolineato come quello dei beni culturali ecclesiastici «è un patrimonio molto esposto, perché deve essere fruibile al pubblico». L’obiettivo è quello di arrivare «ad un’inventariazione totale del patrimonio dei beni culturali: pubblico e privato, dello Stato e della Chiesa».

«Il 40% dei beni trafugati in Italia colpisce le chiese». A fornire il dato è stato il generale Leonardo Gallitelli, comandante dell’Arma dei Carabinieri, intervenendo oggi alla consegna delle «linee guida sulla tutela dei beni culturali ecclesiastici», alla Biblioteca Angelica di Roma. «Bisogna dare maggiore attenzione alla prevenzione dei furti, per custodire meglio il nostro patrimonio», ha detto parlando dell’attività del Comando dei Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, «una vera eccellenza italiana» la cui attività «non è finalizzata solo alla repressione del reato, ma agisce sul versante della prevenzione ed esporta formazione in tutto il mondo».

Recuperare opere d’arte, come fa questo nucleo speciale dell’Arma, «è anche recuperare valori, presenti ovunque, e non assenti come molti dicono, nel nostro Paese: l’unica colpa è di averli smarriti e di non saperli più ricercare». A dire grazie per «l’impegno straordinario e straordinariamente efficace che l’Arma svolge nei confronti di questi tesori» è stato monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, che ha parlato di «vicinanza attenta, competente» dei Carabinieri «per farci sentire meno fragili, in quanto portatori di questo tesoro che ci è stato affidato». I beni culturali ecclesiastici, ha aggiunto, sono «valori in sé, ma anche portatori di altri valori».