Cultura & Società

Bullismo, territori e social network: puntata di «Federalismo solidale»

«Mi sono registrata con un profilo di ragazzino su ask.fm. In poche ore mi sono arrivate pesanti offese, come ‘perché non ti uccidi’. In un solo pomeriggio può incrinare l’autostima di un adolescente. Non c’è controllo. Solo in Italia più di un milione di adolescenti frequenta questo sito ed è impossibile controllare». Lo ha detto Sofia Gorgoni, giornalista de “Il Tempo”, intervenendo al programma Federalismo solidale di Rai GrParlamento, che ha avuto oggi per tema “Bullismo, anonimato, territori” e durante il quale si è parlato di ask.fm. “Il suicidio della quattordicenne veneta è di grande drammaticità e ci fa capire che non possiamo più eludere il problema”, ha sostenuto Elena Donazzan, assessore alle Politiche dell’istruzione e della formazione della regione Veneto. “Oggi – ha aggiunto Donazzan – la famiglia deve capire che non può lasciare luoghi non controllati in casa e fuori casa. Come Regione vogliamo chiedere all’Europa che si chiuda ask.fm. Nelle scuole poi faremo lezione sui social network per mettere in guardia dai rischi e utilizzarli al meglio. Non si può lasciare tutto allo spontaneismo”. “La vera questione – ha affermato Francesco Belletti, presidente del Forum delle associazioni familiari – sta nella potenza di questi strumenti comunicativi e nella distinzione tra la barriera virtuale che consente menzogne e le vere relazioni tra le persone”.

“C’è un’emergenza educativa e la necessità di tornare a rapporti reali. Spesso gli schermi ingannano. Fare minacce attraverso uno schermo protegge i vigliacchi”, ha aggiunto Belletti. Per don Marco Mori, direttore dell’Ufficio diocesano Oratori e pastorale giovanile di Brescia e presidente del Forum degli Oratori italiani, “non sconfiggiamo le questioni che vanno male in Rete facendo solo una battaglia contro la Rete. Per i ragazzi la virtualità è realtà, per cui chiedere aiuto su Facebook è normale. In Italia stiamo togliendo fondi dalle politiche giovanili e ciò vuol dire togliere tutte le possibilità di far vivere esperienze concrete”. Don Mori ha fatto l’esempio degli Oratori dove si offre “la possibilità ai ragazzi di prendersi cura anche dei più piccoli”. Così l’approccio alla Rete diventa diverso “perché diamo la prospettiva di un’educazione nella realtà”. “I giovani – ha sostenuto Francesco Zanotti, presidente della Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc) – meritano la nostra stima ed è giusto dare loro la responsabilità in relazione alla loro età. È importante dire ai ragazzi che quello che scrivono sulla Rete resta per sempre e invitarli a uscire, a stare in compagnia, per uscire dalla solitudine”. Secondo il presidente Fisc, “il contatto tra persona e persona oggi ancora vince”.

Per ascoltare la trasmissione clicca qui.