Cultura & Società

Due artisti fiorentini vincono il secondo bando «Italian Council»

Sono sette i vincitori della seconda edizione dell’Italian Council, bando di concorso per promuovere l’arte contemporanea a livello internazionale. L’iniziativa è promossa dalla DGAAP, Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane del MiBACT, guidata da Federica Galloni, con il supporto del Ministero degli Affari Esteri.

Tra i 42 progetti che hanno partecipato a Italian Council, arrivati da tutto il mondo, hanno vinto: Yuri Ancarani, Giorgio Andreotta Calò, Leone Contini, Lara Favaretto, Flavio Favelli, Anna Franceschini e Luca Trevisani. Due i fiorentini: Flavio Favelli, 50 anni, e Leone Contini, 41 anni.

«Il percorso di Italian Council giunge alla conclusione di questo primo anno. Sono molto soddisfatta per la qualità delle proposte e delle collaborazioni, a dimostrazione della vitalità dell’arte contemporanea italiana e della sua capacità di essere dotata di un evidente respiro internazionale» ha dichiarato Federica Galloni, Direttore Generale DGAAP, che prosegue, «Sono certa che il potenziale artistico di tutti i partecipanti sarà apprezzato all’interno delle istituzioni internazionali che hanno sostenuto l’iniziativa diventandone partner».

Al bando hanno partecipato, tra partner e proponenti dei progetti, numerose realtà internazionali, tra cui la Kunsthalle di Basilea, l’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles e l’Akademie Schloss Solitude di Stoccarda. Tra le istituzioni italiane, il Castello di Rivoli, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, la Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee e Viafarini.

I progetti sono stati selezionati da una Commissione esaminatrice composta da cinque membri di alto profilo: Federica Galloni, Direttore Generale DGAAP e Presidente della Commissione; Carlos Basualdo, Senior Curator of Contemporary Art del Philadelphia Museum of Art; Stefano Baia Curioni, Professore associato di Storia Economica dell’Università Bocconi di Milano; Maria Grazia Messina, Storica dell’arte, saggista e docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università di Firenze; Alberto Salvadori, Direttore OAC Fondazione Cr Firenze. La commissione è coordinata da Carolina Italiano.Italian Council è parte di un progetto più strutturale e di lungo termine per finalizzare forme di sostegno istituzionali alla creatività nazionale: per questo il MiBACT, attraverso la Direzione Generale Arte Architettura Contemporanee e Periferie Urbane, ha stanziato in 6 mesi oltre 900 mila euro.

Il primo bando, lanciato tra la primavera e l’estate 2017, è stata vinto da Alterazioni Video, Danilo Correale, Nicolò Degiorgis, Eva Frapiccini, Alice Gosti, Margherita Moscardini e Patrick Tuttofuoco.

Il progetto è solo l’ultimo di una serie di azioni volte a sostenere la creatività contemporanea italiana promossi dalla DGAAP, come il Premio New York, il Premio Berlino, il Premio Shangai e il Padiglione Italia della Biennale di Venezia. 

Flavio Favelli (1967, Firenze) si è laureato in Storia Orientale all’Università di Bologna e successivamente ha preso parte al Link Project (1995-2001). Nel 1995 ha partecipato alla residenza TAM a Pietrarubbia e al Corso Superiore Arti Visive della Fondazione Ratti con Allan Kaprow nel 1997. Ha esposto in spazi pubblici e privati in Italia e all’estero. Ha partecipato alla XIII Biennale di Scultura a Carrara (2008) e alla XV Quadriennale di Roma al Palazzo delle Esposizioni (2008) e alla mostra Italics a Palazzo Grassi a Venezia (2008) e all’MCA a Chicago (2009). Ha progettato e realizzato due installazioni bar funzionanti al MAMbo e al MARCA di Catanzaro. La sua opera Gli Angeli degli Eroi è stata scelta dal Quirinale e dal Ministero della Difesa per rappresentare i militari caduti nella ricorrenza del 4 Novembre. Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private come la Galleria d’Arte Moderna e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Mambo, Fondazione Furla, La Maison Rouge Fondation Antoine De Galbert a Parigi, Collezione La Gaia a Cuneo, Civiche Raccolte d’Arte e Fiera Milano, Zabludowicz Collection/Londra, Collezione Elgiz e Yapi Kredi/Istanbul MACRO e Nomas Foundation.

Il suo progetto, con l’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, per partner, è NOSABELLA.DUE: Due interventi di wall painting site specifc nel centro di Bazzano; successivo intervento di strappo dei due wall painting; infine l’otturazione, ovvero il ripristino del «buco» lasciato dallo strappo. L’artista realizzerà una pittura murale che avrà per soggetto un francobollo della Serie Imperiale, cosiddetta soprastampata, emessa durante il Fascismo, entrambi provenienti dalla sua collezione personale, simboli dell’occupazione fascista durante il Regno d’Italia. Il progetto si propone di far emergere le relazioni esistenti e inestricabili tra passato e presente, tra storia personale e storia collettiva, e lo spazio dell’opera diventa il luogo metaforico in cui la memoria deve sopravvivere grazie al fatto che viene rimaneggiata e riattivata.

Leone Contini (1976, Firenze)vive e lavora a Firenze. Ha studiato Filosofia e Antropologia Culturale presso l’Università degli Studi di Siena. La sua ricerca – concentrata principalmente sull’attrito interculturale, sulle relazioni di conflitto e potere, sul dislocamento, sulla migrazione e sulla diaspora – prende in prestito gli strumenti dell’antropologia contemporanea al fine di cortocircuitare sfere di significato e senso comune attraverso l’utilizzo di lecture performance, interventi collettivi nello spazio pubblico, narrazioni testuali e audiovisive, blogging e l’autopubblicazione. Leone ha esposto o ha partecipato a: Gam, Torino, 2017; Mudec, Milano, 2017; Quadriennale, Roma, 2016; Cittadellarte, Biella, 2016; Topane i-Amire, Istanbul, 2016; Seconda Triennale di Tbilisi, Georgia, 2015; Biennale sotterraneo dell’arca D-0, Bosnia, 2015; Kronika + Imago Mundi, Bytom e Cracovia, 2015; Fondazione Delfina, Londra, 2015 e 2014; MART, Rovereto, 2015; Galleria Civica, Trento, 2014; Khoj, Nuova Delhi, 2014; Kunstraum, Monaco di Baviera, 2014; Villa Romana, Firenze, 2014; DOCVA, Milano, 2014 e 2015; Kunstverein, Amsterdam 2013; Tirana Art Lab, Tirana, 2013; UNIDEE, Biella, 2013; Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato, 2012; Frigoriferi Milanesi, Milano, 2012; Chan, Genova, 2012.

Il suo progetto, con l’Akademie Schloss Solitude (Germania) per partner, è VIAFARINI: Residenza finalizzata alla produzione dell’opera d’arte presso Akademie Schloss Solitude (Stoccarda). Opere come il corno mancante sono reperti a seguito dei bombardamenti su Milano del 1943. Si tratta di oggetti perduti, che sono l’occasione per immaginare un Sé inclusivo: la loro impossibile ricerca equivale infatti alla costruzione poetica di radici plurali collettive. L’opera finale si articola in: un’azione performativa sul territorio (Monte Stella a Milano), un’opera video e la pubblicazione di un libro d’artista.