Cultura & Società

Film con Papa Francesco, ecco il trailer. Wenders: «Non un film su di lui ma con lui»

Punto di partenza del progetto, la volontà espressa da mons. Dario Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede, di fare un film con Papa Francesco e non su Papa Francesco. Rara co-produzione con il Vaticano, le idee e il messaggio del Papa sono al centro del docu-film, che descrive il lavoro di riforma compiuto dal Santo Padre e le sue risposte alle principali sfide globali del mondo di oggi: la morte, la giustizia sociale, l’immigrazione, l’ecologia, le diseguaglianza in termini di ricchezza, il materialismo e il ruolo della famiglia.

La tecnica di ripresa (direct-to-camera) del film porta lo spettatore faccia a faccia con il Papa, creando un dialogo tra lui e – letteralmente – il mondo circostante. Raccogliendo le domande di persone in diversi percorsi e fasi della vita, Papa Francesco risponde agli agricoltori e ai lavoratori, ai rifugiati, ai bambini e agli anziani, ai carcerati e a coloro che vivono nelle favelas (baraccopoli) o ancora nei campi profughi. Tutte queste voci e tutti questi volti rappresentano uno spaccato di umanità che si unisce in un dialogo con Papa Francesco. Il film mostra anche il Papa nei suoi tanti viaggi attraverso il mondo: alle Nazioni Unite, al Congresso Usa, al Ground Zero, al Yad Vashem, nei campi profughi del Mediterraneo, per citarne alcuni.

In tutto il film, Papa Francesco condivide la sua visione di Chiesa e la sua profonda preoccupazione per i poveri, il suo impegno per le questioni ambientali e per la giustizia sociale; il suo appello per la pace nelle aree segnate dai conflitti e per la pace e il dialogo tra le diverse religioni. Nel film appare anche San Francesco, richiamo al nome scelto dal Papa. «In un’epoca di profonda sfiducia verso il mondo della politica e delle persone al potere, in un mondo in cui le menzogne, la corruzione e il raggiro dei fatti sono all’ordine del giorno – si legge ancora nella presentazione –  ‘Papa Francesco. Un uomo di parola’ ci mostra una persona che vive conformemente a ciò che predica e che ha guadagnato la fiducia di persone appartenenti ad ogni credo e cultura del mondo». Il film è prodotto da Wim Wenders ed è una produzione di Célestes Images, Vatican Media, Solares Fondazione delle Arti, PTS Art’s Factory, Neue Road Movies, Fondazione Solares Suisse e Decia Films.

«Nemmeno nei miei sogni più arditi avrei mai immaginato di girare un film su Papa Francesco. Quando ho ricevuto la lettera con l’invito a venire in Vaticano per discutere della possibilità di girare un film sul Papa con mons. Dario Viganò, per prima cosa ho tirato un respiro profondo, poi sono andato a fare il giro del palazzo». Così Wim Wenders, regista tre volte nominato agli Oscar, in un’intervista a Vatican News parla della sua ultima creatura: il film «Papa Francesco. Un uomo di parola» che uscirà nelle sale il prossimo 18 maggio e di cui è possibile vedete il trailer in esclusiva su Vatican News. Wenders racconta di essersi reso conto subito che si trattava di «un compito totalmente diverso da qualsiasi film avessi girato fino ad allora», ma Viganò gli ha dato «carta bianca» assicurandolo che «il Vaticano non avrebbe interferito, e che ci avrebbe aperto gli archivi». «Ho detto di sì – prosegue il regista -. Ovviamente. C’è voluto un po’ prima che la mia idea prendesse forma, che il finanziamento andasse a buon fine e per organizzare le prime riprese con Papa Francesco. Da quel primo colloquio alla fine del film sono passati circa due anni, altri tre lunghi colloqui e una ripresa ad Assisi, la patria di San Francesco. E poi mesi e mesi in sala montaggio, finché il film ha preso la sua forma definitiva. E risponde pienamente alle alte attese che vi avevo riposto e cioè che avrebbe consentito a Papa Francesco di parlare direttamente a ciascuno spettatore e a ciascun ascoltatore di tutti gli argomenti e di tutte le preoccupazioni che sono importanti per lui, quasi in un faccia a faccia. L’intenzione era che non fosse un film su di lui, ma con lui». Il Papa ha partecipato alle riprese e Wenders racconta di essere rimasto molto colpito di come «fosse aperto a ogni domanda e di come abbia sempre risposto in maniera diretta e spontanea. E dopo ciascuna delle quattro lunghe sessioni (di colloquio), si è preso il tempo per stringere la mano a tutti, senza fare differenza tra il produttore, il direttore, l’elettricista o l’assistente».

«Mai perda il suo incrollabile coraggio». È l’augurio che Wim Wenders rivolge al Pontefice nell’intervista a Vatican News. Oggi ricorrono i cinque anni dall’elezione di Francesco, definito da Wenders «un esempio vivente di un uomo che si batte per ciò che dice». «Avevo già la più alta considerazione per Papa Francesco prima ancora di conoscerlo – afferma il regista -, solo per averlo visto in televisione, aver letto i suoi discorsi o le sue encicliche. Ma incontrarlo a tu per tu, e poi vedendolo e ascoltandolo ogni giorno in sala montaggio, quindi non soltanto nel corso dei nostri colloqui ma anche nei suoi discorsi in tutto il mondo, ai rifugiati, ai prigionieri, ai politici, agli scienziati, ai bambini, ai ricchi, ai poveri o alla gente normale, mi ha fatto realizzare quanto sia coraggioso, quanto intrepido. E il mio augurio è questo: che mai perda il suo incrollabile coraggio». Il regista ricorda che ogni volta che lasciava il set, l’ultima cosa che diceva era: «Pregate per me!». E questo «non era soltanto un modo per salutare: lo pensava veramente. Gli ho sentito chiedere la stessa cosa alla gente in tutto il mondo. Ecco, questo è il mio secondo augurio: che sia supportato da tutte queste preghiere che si fanno per lui, da parte di tutte queste persone (compreso la mia piccola squadra cinematografica) per le quali egli rappresenta un uomo sulla cui parola si può fare affidamento». «Questa caratteristica – conclude Wenders – è oggi rara e preziosa: un uomo che non agisce per se stesso, ma per il bene comune».