Cultura & Società
Firenze: «In Canto Gregoriano», rassegna internazionale
La manifestazione, ideata e promossa dalla Propositura congiuntamente al Capitolo Metropolitano del Duomo di Firenze, al Coro Viri Galilaei e alll’Ensemble San Felice fin dall’anno 2003, con l’importante contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e del Patrocinio del Comune di Firenze, presenta quest’anno un programma ricchissimo di eventi per tutti gli amanti del canto antico della Chiesa grazie alla collaborazione del progetto Cantus Posterius, finanziato dalla Comunità Europea. In virtù di questo progetto, si potranno esibire a Firenze dal 20 settembre al 19 di ottobre alcuni tra i più celebri cori provenienti da tanti paesi europei: dalla Polonia, Lettonia, Austria, Germania e Norvegia.
Per circa un mese – da sabato 20 settembre a domenica 19 ottobre – Firenze diventerà un laboratorio di questo canto, pietra miliare della storia della musica occidentale. Firenze e alcuni dei suoi luoghi sacri più belli saranno riempiti dalle armonie di quell’affascinante forma di “arte/non-arte”, connubio esemplare di musica, parola, spiritualità e preghiera, che è il canto gregoriano.
Il Festival sul canto liturgico antico della Chiesa Occidentale vuole essere anche una sfida per cercare di far conoscere un patrimonio incommensurabile di arte e di fede che la Chiesa detiene nello scrigno della sua storia e che rimane però abbandonato e praticamente misconosciuto nella maggior parte delle sue comunità.
Così, ancora oggi è vero quello che nel ‘700 Mozart scriveva a proposito del canto liturgico: Il mutamento del gusto ha investito pure la musica di chiesa, cosa che non dovrebbe essere, e da cui deriva il fatto che la vera musica di chiesa si trova oggi nei solai e mezza divorata dai vermi ( W.A.Mozart da una Lettera del 12 aprile 1783).
Indubbiamente, la difficoltà della lingua e soprattutto l’applicazione e lo studio dei canoni interpretativi che richiedono per la sua esecuzione una schola cantorum ben preparata, ha favorito il suo abbandono nella liturgia anche in tante comunità monastiche. Non solo, ma non di rado una certa ignoranza sulla storia liturgica della chiesa e di questo canto (come per esempio il fatto di legare il canto gregoriano alla riforma liturgica tridentina, cosa assolutamente falsa e fuorviante) impediscono spesso la sua esecuzione nel suo luogo naturale della liturgia eucaristica. Un canto questo che è liturgia esso stesso, che favorisce davvero la partecipazione dei fedeli in quanto si fa tramite spirituale tra la parola di Dio che viene proclamata durante la celebrazione e il suo significato più profondo che alimenta l’anima e che spesso sfugge completamente alla razionalità e alle nostre capacità interpretative basate sui nostri ragionamenti. La modalità in cui si sviluppano le melodie, il ritmo (che si basa non sulla misura dei suoni come nella musica a partire dalla polifonia ma sulla parola, in cui accenti, consonanti e significati di essa legati al testo ne determinano appunto il suo ritmo), il testo che è sempre parola di Dio (in particolare dal Libro dei Salmi, ma sono ripresi anche dal Vangelo e dagli altri libri neotestamentari) fanno di questo canto qualcosa di unico sia per la sua esecuzione durante le liturgie sia nell’ascolto durante un concerto.
Il Festival fiorentino offre quindi un’occasione unica per approfondire lo studio e l’ascolto di questo canto, con concerti, tante liturgie e un seminario specialistico.
A fare da cornice ai vari eventi, saranno ancora una volta alcuni straordinari luoghi di culto e di arte fiorentini, dalla Basilica di San Miniato al Monte alla Retorìa di Orsanmichele, dalla Basilica di San Lorenzo a quella di Santa Trìnita, dalla Basilica di Santa Croce fino alla Cattedrale di Santa Maria del Fiore e all’Oratorio di San Filippo Neri.
Il programma degli eventi è il seguente:
ingresso libero fino ad esaurimento posti per tutte le manifestazioni; non è consentito l’ingresso dopo l’orario di inizio