Cultura & Società

Firenze, arriva il Festival di cinema dai Balcani promosso da Oxfam

Si apre a Firenze una finestra sulla cultura dei Balcani occidentali. Dal 23 al 26 febbraio, arriva infatti al Cinema La Compagnia (in via Cavour 50/r), la quinta edizione del Balkan Florence Express, il festival di cinema balcanico promosso da Oxfam Italia, organizzazione da oltre 10 anni presente nei Balcani e oggi al lavoro per portare aiuto alle migliaia di migranti bloccati lungo la «rotta balcanica», nell’ambito della campagna Stand As One, insieme alle persone in fuga. Un’edizione, quella di quest’anno, che oltre della consolidata collaborazione con la Fondazione Sistema Toscana, si arricchisce del contributo artistico del prestigioso Trieste Film Festival. Tra gli ospiti il Premio Oscar Danis Tanović e la star serba Mirjana Karanović

Tra gli appuntamenti clou della rassegna sabato 25 alle 20.30, la proiezione, assieme al regista (Premio Oscar con No Man’s Land nel 2002)  Danis Tanović, di Death in Sarajevo, film vincitore dell’Orso d’Argento al Berlino Film Festival 2016: un affresco amaro della Bosnia di oggi, in cui tante storie si intrecciano in unico luogo, Sarajevo, nel centenario dell’assassinio dell’Arciduca Franz Ferdinand che darà inizio alla prima guerra mondiale. Il 23 febbraio alle 21 spazio invece al film d’esordio alla regia della star serba Mirjana Karanović (Orso d’oro 2006 con Il Segreto di Esma), che presenterà A Good Wife film già applaudito al Sundance Film Festival e vincitore del premio lungometraggi al Trieste Film Festival 2017. Una storia struggente che pone al centro il dilemma di una donna che scopre dopo anni un terribile segreto nel passato del marito.

«Da cinque anni Oxfam Italia con altri partner nazionali e internazionali vuole dedicare questo momento alla realtà dei Balcani Occidentali «come non si sono mai visti», con l’obiettivo di far conoscere agli amanti del cinema del nostro territorio la ricca cultura di questa parte dell’Europa.- afferma il direttore generale di Oxfam Italia, Roberto Barbieri –  Questa edizione del Balkan Florence Express si svolge però ancora una volta  in un momento molto particolare, in cui migliaia di uomini, donne e bambini attraversano la «rotta balcanica» per fuggire da guerre, abusi e distruzione in paesi come Siria, Iraq e Afghanistan, cercando un futuro migliore in Europa. Ancora oggi ci sono circa 4000 migranti bloccati in Serbia a seguito della chiusura delle frontiere e il numero continua ad aumentare. I centri di accoglienza che accolgono principalmente donne, bambini e famiglie, sono oramai saturi e in molti tra cui 1200 bambini e adulti, dormono all’addiaccio a temperature che scendono sotto lo zero. Oxfam è al loro fianco dal 2015 e proprio in queste settimane sta distribuendo loro coperte e abiti invernali sia a Belgrado, dove i migranti hanno trovato rifugio in baracche abbandonate, sia al confine con l’Ungheria dove i migranti attendono la possibilità di entrare in Europa. Per questo motivo, Oxfam chiede all’Italia e all’Unione Europea di fare tutto il possibile per assicurargli una vita migliore ed ha deciso di dedicare loro l’evento di apertura del Festival di quest’anno, giovedì 23 alle 18, con l’inaugurazione della mostra «Il paradosso balcanico. Balcani radici e (s)nodi di migrazioni» con le fotografie di Mario Boccia, Danilo Balducci e Giuseppe Chiantera».

Il Festival: tra il ricordo della guerra e lo spaccato di una società in perenne transizione. Con un programma ancora più ricco rispetto alle precedenti edizioni, l’edizione 2017 del Balkan Florence Express porterà in sala 19 film tra cui 6 anteprime nazionali, 5 film in seconda anteprima con il Trieste Film Festival e 8 documentari. Insomma il meglio della più recente produzione cinematografica tra grandi storie, documentari e film di genere da Bosnia, Croazia, Serbia, Slovenia, Montenegro, Kosovo, Macedonia e Albania.

Al centro della rassegna, una narrazione che tiene insieme il tema del ricordo e della memoria della guerra «appena trascorsa», addentrandosi però allo stesso tempo nel racconto di storie composte da relazioni interpersonali rese spesso «dure» da una società in perenne transizione tra Europa e Oriente, tra memoria e voglia di cambiamento e riscatto.

Spazio dunque a due film-documentario giovedì 23: alle 19 con la proiezione di Depth two di Ognjen Glavonić, un thriller sperimentale, vincitore dell’ultima edizione del Festival dei Popoli, che racconta le storie dietro delle persone ritrovate in una fossa comune nella periferia di Belgrado, nei luoghi dove si verificarono gli orribili crimini di 17 anni prima; mentre alle 22.45 con la regista Lidija Zelović in programma My own private war, un documentario che con eccezionale materiale d’archivio prova a raccontare il trauma della guerra, dell’espatrio e del ritorno, visti con gli occhi della stessa autrice fuggita in Olanda durante la guerra.

Assieme però storie evocative ma di grande impatto e crudezza. Come quella raccontata nel primo lungometraggio del macedone Vardan Tozija in Amok, in programma il 24 alle 20.30 assieme all’autore, che vede protagonista Denis Murić, l’attore serbo di Figlio di Nessuno premiato al Festival di Venezia 2014. Una storia drammatica, degna del Signore delle Mosche, in cui in mezzo alla violenza, alla disperazione e agli abusi di cui sono vittime un gruppo di bambini rinchiusi in un orfanotrofio emergerà un‘inaspettata voglia di ribellione e riscatto. Non meno forte il racconto di Sick, il film che sarà introdotto dal regista Hvroje Mabić il 26 sempre alle 20.30, che affronta il tema del rifiuto dell’omosessualità, di cui diviene vittima la protagonista rinchiusa in un ospedale psichiatrico dalla sua stessa famiglia al momento del suo coming out.

La collaborazione con il Trieste Film Festival. Grazie alla collaborazione con il Trieste Film Festival in rassegna anche altre 4 pellicole da non perdere: domenica 26 alle 18,45, il film documentario Houston We Have a Problem! della regista slovena Žiga Virc, che ripercorre la «leggenda» del presunto programma spaziale di Tito nel anni ’60; sabato 25 alle 22.30, il coinvolgente On the Other Side del croato Zrinko Ogresta che uscirà nelle sale italiane a marzo grazie  a Cineclub Internazionale distribuzione; venerdì 24 alle 22.30, The Black Pin di Ivan Marinović, una commedia noir tipica delle terre balcaniche e infine sabato 25 alle 15.30 dalla Serbia Controindicazione, un documentario molto particolare di Tamara Von Steiner, che racconta la storia di uno degli ultimi manicomi criminali in Italia, quello di Barcellona Pozzo di Gotto in Sicilia.

Gli altri eventi in programma. Fra gli eventi speciali da segnalare, oltre alle mattiné con le scuole in programma il 24 e il 25 febbraio alle 9, l’incontro, organizzato in collaborazione con Ciclica, con il giornalista de L’Espresso Gigi Riva che presenterà il suo ultimo libro L’ultimo rigore di Faruk: Una storia di calcio e di guerra (Sellerio 2016), venerdì 24 febbraio alle 16 al Cinema La Compagnia, assieme al giornalista di Repubblica, Gianluca Monastra. Un libro in cui l’autore a partire dal rigore sbagliato proprio a Firenze nel 1990 da Faruk Hadžibegić, capitano bosniaco della Jugoslavia, si pone una domanda: se quella Jugoslavia, orgoglio nazionale e piena di talenti avesse vinto il Mondiale, sarebbe cambiato qualcosa rispetto agli eventi bellici degli anni successivi?

Quest’anno inoltre il Balkan Florence Express avrà nuovi momenti di incontro sul cinema, la fotografia e la storia dei Balcani: dal 24 al febbraio alle 11 presso il caffè Ditta Artigianale al Cinema La Compagnia (via Cavour 50r, Firenze), si terranno infatti i «Caffè con gli autori». Una serie di appuntamenti, in cui i protagonisti del Festival incontreranno il pubblico in un’atmosfera informale.

Il programma completo: www.oxfamitalia.org/balkan-florence-express-2017/  – www.cinemalacompagnia.it/wp-content/uploads/programma_2017_web.pdf 

Info: www.balkanflorenceexpress.org –  www.cinemalacompagnia.it