Cultura & Società

Franco Zeffirelli compie 90 anni: «Ma ho progetti fino a 100»

Regista di film che hanno fatto epoca da «Gesù di Nazareth» a «Un té con Mussolini», di opere liriche come «Aida» e l’ultimo «Don Giovanni» all’Arena di Verona; ha vinto il David di Donatello nel ’69 come miglior regista per «Romeo e Giulietta» e nel ’72 per «Fratello sole sorella luna», ed ha ricevuto ben 14 nomination all’Oscar.

E’ anche sceneggiatore, scenografo e pittore. Tra gli impegni attuali, la costituzione di una Fondazione nella sua Firenze. Zeffirelli ricorda, tra l’altro, che con gli amici andava tutti i pomeriggi da Giorgio La Pira «e lui era felicissimo di vederci». Poi San Francesco, «figura affascinante alla cui predicazione non si può resiste perché – dice – Francesco parlava di cose dell’altro mondo come se fossero di questo mondo».

E tutto ebbe inizio da una gita scolastica ad Assisi nel corso della quale «sono rimasto come rimbambito». Oltre a San Francesco c’è anche un’altra figura di straordinaria spiritualità nella vita del regista: Madre Teresa di Calcutta. «Bastava stare un pò con Lei – racconta – e veniva fuori il paradiso. Una miniera di tensione spirituale, un’anima rivestita, ma un’anima bella, forte, che non perdonava il peccato perché lo vedeva come un’offesa alla verità, un crimine grave».