Cultura & Società

«Giorgio La Pira, Firenze e la Cina»: foto e documenti in una mostra

Introdotti dal vicepresidente della Fondazione Giorgio La Pira, Giulio Conticelli, e dai saluti di Maurizio Certini, direttore del Centro La Pira, interverranno nell’occasione il console della Repubblica popolare cinese in Firenze, Wang Jian, la vicepresidente e assessore alla cultura della giunta regionale toscana, Monica Barni, ed rettore dell’università degli studi di Firenze, Luigi Dei, dopo i quali seguirà un intervento musicale a cura dell’Opera Network Firenze, con gli studenti dei corsi internazionali di perfezionamento.

Due i significativi riferimenti alla Cina nella storia personale di Giorgio La Pira. In primo luogo, l’importanza attribuita dal Professore fin dagli anni ’70 a Russia e Cina nella prospettiva di una necessaria pacificazione mondiale in pieno clima di guerra fredda: La Pira riconosceva alla Cina un ruolo fondamentale, secondo una proiezione simile alla parabola storica poi occorsa in Unione Sovietica.

Un secondo consiste invece nelle prospettive dello studio del Diritto romano in Cina, oggi addirittura maggiore che in Italia. Un campo di ricerca accademico sostanzialmente inesistente nell’Estremo Oriente di mezzo secolo fa, che tuttavia La Pira prefigurò, rivolgendo al collega docente Franco Casavola, nel 1973, espressioni con le quali previde proprio lo sviluppo dell’applicazione degli studi del Diritto romano in terra cinese.

Altra storica tappa nel percorso di Giorgio La Pira rispetto alla Cina, l’avventuroso viaggio alla volta del Vietnam del 1965, quando si rese necessario trasvolare sulla territorio della Cina popolare, allora non ancora riconosciuta da nessun paese occidentale, ad eccezione della Francia. Arrivato da Mosca a Pechino, accompagnato dall’attuale presidente della Fondazione La Pira di Firenze, Mario Primicerio, Giorgio La Pira riuscì a scovare anche in quell’occasione, non senza fatica, una chiesa cattolica e un sacerdote con il quale cercò di stabilire un dialogo parlando in latino, prima di volare alla volta di Hanoi.