Cultura & Società

Grosseto, i segni della misericordia in cinque film

Cosa lega cinque pellicole «laiche», impegnate a raccontare la vita nelle sue molteplici sfaccettature e nelle sue pieghe a volte dolorose, con il tema della misericordia? Il filo d’oro che li unisce è la volontà di raccontare, anche attraverso la settima arte, la dimensione complessa e multiforme di ciò che siamo chiamati a vivere nella nostra vita e di come lo sguardo di compassione, di perdono, di benevolenza sia sempre più spesso la chiave interpretativa delle nostre relazioni. È per questo che a Grosseto, il circolo «Diecimuse» della parrocchia Addolorata, nel quartiere Gorarella, ha scelto cinque film, cinque, linguaggi, cinque diverse chiavi di lettura per sviluppare un percorso di scoperta o riscoperta della misericordia.

Il percorso, che si inserisce nella programmazione «Lo sguardo aperto» lanciato in oltre 60 sale di comunità, è partito la domenica delle Palme e si protrarrà fino al 29 maggio, nell’auditorium parrocchiale (sempre alle 16). In proiezione, oltre a Boyhood che ha aperto la serie, ci saranno Il bambino col pigiama a righe (3 aprile), per raccontare la tragedia dell’odio razziale visto con gli occhi di due ragazzini, amici al di là degli steccati; Little miss sunshine (27 aprile) per indagare la complessità attuale dei legami familiari; Quasi amici (15 maggio), per gettare lo sguardo sull’incontro tra diversi come germoglio di relazioni rinnovate. Infine, il 29 maggio, il film d’animazione Balto.

Un percorso articolato, che indaga prima di tutto l’animo umano, quel «sacrario» a volte inaccessibile, sempre abitato dall’invisibile presenza di Dio, capace di «nascondersi» per riaffiorare ogni qual volta il cuore si apre davvero allo stupore dell’incontro e sa fare pace con le ferite dell’altro. Che diventano feritoie da cui scorgere la misericordia «fonte di gioia, di serenità e di pace», come scrive Papa Francesco in «Misericordiae Vultus».Giacomo D’Onofrio