Cultura & Società

La Toscana ricorda i 70 anni della Costituzione italiana

La Costituzione degli italiani, dei cittadini e dei lavoratori è il titolo unificante che la Regione Toscana e l’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea hanno scelto per festeggiare i settanta anni della Costituzione della Repubblica italiana. Lo faranno dando vita ad una trentina di iniziative che si terranno da martedì 7 a sabato 11 novembre prossimi in sette delle dieci province della Toscana: Grosseto, Siena, Livorno, Lucca, Massa Carrara, Pistoia e Firenze.

[Consulta qui il programma delle iniziative]

«Considerare la Costituzione come un testo statico – spiega la vicepresidente della Regione e assessore ai progetti per la cultura della memoria, Monica Barni – sarebbe come dichiararne la morte. La costituzione è un documento vivo, che richiede continuo dibattito, soprattutto con i giovani. La contemporaneità ed i mutamenti storici non hanno affatto superato i valori espressi, i quali trovano sempre nuova applicazione nel presente, come espressione di una direzione e nel contempo base stessa della costruzione della nostra Repubblica. I valori espressi nella prima parte della Costituzione costituiscono il sogno concreto di un Paese solidale, unito, equo, ben diverso da quello uscito dalla seconda guerra mondiale ed è importante conoscere le scelte che si fecero allora per organizzare lo Stato e per raggiungere quegli obiettivi. Sollecitare oggi la conoscenza, il dibattito ed il confronto della nostra Costituzione che mette al centro la persona e lo fa riconoscendo nell’educazione un ruolo fondamentale è il modo migliore per festeggiarne i 70 anni».

Il valore e l’attualità della Carta costituzionale saranno incrociati con il tema dei diritti, a partire da quelli del lavoro, delle donne e di cittadinanza.

«La Costituzione – afferma Simone Neri Serneri, presidente dell’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea – resta il patto da rinnovare ogni giorno. Essa indica i principi e gli istituti che regolano la nostra vita civile e politica e che dobbiamo far vivere nelle scelte di ogni giorno. Solo nel rapporto con la Costituzione possiamo riconoscerci reciprocamente come cittadini, ovvero uomini e donne al tempo stesso liberi e responsabili: essa è la premessa indispensabile per restituire alla politica quella legittimazione che va perdendo e alla società quel principio di solidarietà che ne è l’unico possibile collante. Per questo, tutti i giorni, e in special modo nella Settimana della Costituzione, dobbiamo confrontarci sul senso del testo costituzionale e coglierne la capacità, tuttora fortissima, di orientarci di fronte ai problemi del presente».

Un concetto ribadito anche da Matteo Mazzoni, direttore dell’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea, che aggiunge: «Dopo il ventennio della dittatura fascista e il trauma della guerra totale, il Paese era lacerato da profonde divisioni materiali, politiche, morali. Era necessaria un’educazione alla comune convivenza e alla democrazia. La Costituzione intese corrispondere a questo obiettivo, formulando una nuova idea di cittadinanza che ha dialogato con le trasformazioni della società nei decenni successivi, secondo le istanze programmatiche della stessa Carta. A 70 anni di distanza, come può essere declinata quell’idea a fronte delle profonde trasformazioni del tempo presente, per rimanere coerente con spirito e principi fondamentali della Costituzione? Riflessioni e domande alla base dell’inizi ativa che terremo alla Camera del Lavoro di Firenze il 9 novembre alle ore 17 su “Cittadinanza e integrazione: dalla Costituzione allo ius soli”, e a cui interverranno: il presidente dell’Isrt, Simone Neri SernerMonica BarniAlessandro Martini, direttore della Caritas; Francesca Chiavacci, presidente nazionale dell’Arci; Paolo Caretti, dell’Università Firenze; e Paola Galgani, della segreteria della Camera del Lavoro di Firenze».