Cultura & Società

MORTO A PISTOIA LO SCULTORE JORIO VIVARELLI

L’artista Jorio Vivarelli si è spento alle 6.25 di questa mattina, 1 settembre 2008, nella sua casa a Pistoia. Le esequie si svolgeranno domani (martedì 2 settembre) alle 16 nella chiesa della Vergine di Pistoia. La camera ardente sarà allestita a villa Stonorov in via Felceti, a partire dalle 16 di questo pomeriggio. Cordoglio è stato espresso dalle massime autorità regionali e dal sindaco di Pistoia Renzo Berti. “Con la morte di Jorio Vivarelli – ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Riccardo Nencini, esprimendo il cordoglio della Regione alla moglie Gianna – se ne va un rappresentante della più profonda cultura toscana, uno scultore che ha fatto dell’alta qualità della creazione artistica un tratto distintivo. Vivarelli ha contribuito a mantenere alto il prestigio della Toscana nel mondo come terra di arte e creatività”. Per il presidente della giunta regionale, Claudio Martini, «la Toscana perde uno dei suoi artisti contemporanei più autorevoli: un artista d’eccezione che ha portato il nome della regione a giro per il mondo, lasciando un segno indelebile non solo nella nostra cultura». Jorio Vivarelli, nato a Fognano di Montale nel 1922, vedrà intrecciarsi la sua vita di uomo ed artista alla città di Pistoia. Terminati gli studi alla scuola artigiana in città, si iscrive all’istituto d’Arte di Firenze. Nel 1942 presta servizio militare nella 83° Fanteria e l’8 settembre 1943 si trovava a Cettigne: fu lì che iniziò il lungo periodo di prigionia: prima in Bulgaria, Ungheria ed Austria; poi in Germania. Dopo la tragedia di un conflitto che ha scosso il mondo, l’artista decide di stabilirsi a Firenze dove, nel 1949, si sposa. Nel 1951 Vivarelli trova lavoro alla Fonderia Michelucci, a Pistoia, e lì incontra l’architetto Giovanni Michelucci. Da questo rapporto di amicizia e lavoro, che subito ha riflessi nella sua arte, nascono i primi crocifissi, che trovano posto nelle più significative chiese realizzate dallo stesso Michelucci. Un altro importante incontro è quello con l”architetto americano Oskar Stonorov, che avviene nel 1955 in occasione della mostra da questi allestita per Wright a Firenze, in Palazzo Strozzi. Un incontro che si trasforma in solido rapporto di amicizia e di lavoro. Con Stonorov, Vivarelli conosce ed affronta i problemi che riguardano la scultura inserita nella città e nelle aree urbane. Nel 1970 Vivarelli torna definitivamente a Pistoia, con la quale ha mantenuto continui rapporti. Tornare a Pistoia vuole anche dire tornare in una casa propria: quella che Stonorov gli aveva progettato sulle pendici di una delle tante colline pistoiesi. Un ritorno, questo, sancito dalla grande mostra antologica allestita a Pescia, nel 1974, in occasione della Biennale del Fiore dal significativo titolo “L’uomo e la sua terra”, realizzata, sulla linea di una logica progettuale ben leggibile, dall’architetto Giovanni Bassi. Nell’aprile del 1984, per la ricorrenza dei suoi cinquant’anni di attività, Jorio Vivarelli entra nel cuore antico di Pistoia: nessun altro spazio infatti, meglio della piazza del Duomo, avrebbe potuto ospitare le opere in bronzo, realizzate durante tre mesi di lavoro a tu per tu con la sua gente. Sempre nel 1984 realizza, in legno, marmo e bronzo, l’Abside e relativi arredi per la chiesa di Sant’Agostino a Prato e, successivamente, per il Cimitero comunale di Pistoia, il Monumento Sacrario per i caduti di tutte le guerre, con la grande scultura in bronzo, “il Monito”. Un altro monumento ai caduti di tutte le guerre, con relativo Parco e con una grande scultura in marmo bianco e acciaio (“Il Sacrificio – Una morte per la vita”), viene realizzato da Vivarelli, l’anno successivo a Fognano di Montale. Nel 1987 realizza una scultura in bronzo di 4 metri di altezza, “Inno alla vita”, che il Comune di Pistoia offre alla città di Nagasaki per il Parco della pace, sorto dov’era caduta la bomba atomica e là posta a rappresentare l’Italia. A 80 anni compiuti, nel 2002, Jorio Vivarelli dona il suo immenso patrimonio artistico alla città di Pistoia che per la sua tutela e valorizzazione ha costituito, assieme al maestro, la Fondazione pistoiese Jorio Vivarelli, di cui fanno parte il Comune di Pistoia, la Provincia di Pistoia, la Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, AnsaldoBreda e il Comune di Montale.