Cultura & Società

«Maggio», 70 anni portati alla grande

di Donatella RighiniDa 70 anni ma è in splendida forma. Il Maggio musicale fiorentino, festival musicale più antico d’Italia (fondato nel 1933), prende il via l’11 maggio – terminerà il 7 luglio – con il suo 66° cartellone nel settantesimo anniversario dalla sua fondazione. Per celebrare questo evento non c’è solo il cartellone degli spettacoli (vedi altro articolo) ma molte iniziative di approfondimento di questa realtà musicale italiana. Una si è appena conclusa: Attraversamenti. La musica a Firenze dal 1945 ad oggi, bellissimo progetto di Daniele Lombardi (pianista e compositore fiorentino) che ha alternato pomeriggi di conversazioni e filmati sulla musica fiorentina contemporanea, alla Stazione Leopolda, con concerti dedicati a musiche di compositori del Novecento fiorentini di nascita o di adozione, al Teatro Goldoni. Pittori del ‘900 al MaggioÈ iniziata da poche settimane e si concluderà il 31 maggio una mostra organizzata dalla Galleria degli Uffizi in collaborazione con il Teatro del Maggio musicale fiorentino. Non è la prima volta che le due istituzioni si trovano a lavorare ad un progetto congiunto: sono state allestite in questi anni le mostre su De Chirico, Sensani, Sironi e Casorati. Tutti pittori del Novecento che hanno anche collaborato con il Teatro. Quest’anno l’omaggio è stato reso a tutti quei famosi pittori che nel ventennio che va dalla fondazione del Maggio al 1953 hanno collaborato in qualità di scenografi e costumisti. E il progetto, di Moreno Bucci (che con Chiara Bartoletti ha sempre curato gli allestimenti delle mostre precedenti) è stato accolto con grandissimo entusiasmo da Giorgio van Straten (sovrintendente della Fondazione Maggio musicale fiorentino), Antonio Paolucci (soprintendente per il Polo museale fiorentino), Anna Maria Petrioli Tofani (direttrice della Galleria degli Uffizi), Carlo Sisi (direttore della Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti) e Antonio Natali, che insieme allo staff degli Uffizi hanno curato questa mostra (realizzata con pochi mezzi fra i quali un cospicuo contributo della Fondazione Romualdo Del Bianco), divisa in due parti: una dedicata ad alcune opere rappresentative dell’attività pittorica degli autori, e allestita nello spazio di San Pier Scheraggio degli Uffizi. L’altra, che comprende bozzetti di scene e costumi degli stessi autori, è allestita nel Gabinetto dei Disegni e delle Stampe.

Le due parti della mostra servono per far conoscere artisti del calibro di Annigoni, Cagli (del quale è ormai in mostra permanente la Battaglia di San Martino proprio a San Pier Scheraggio), Casorati, de Chirico, Guttuso, Maccari, Prampolini, Savinio, Sironi e altri anche sotto l’aspetto di scenografi e costumisti, che è un arricchimento per la capacità del pubblico di conoscere l’artista. E certo il fatto che il Teatro del Maggio – che a Firenze rappresenta l’istituzione più prestigiosa per la produzione musicale – e la Galleria degli Uffizi – che incarna l’arte cittadina (e non solo) – si siano unite in questa iniziativa è un bel segnale di collaborazione fra istituzioni per diffondere e valorizzare la cultura.

Autoritratti e alcune opere celebri sono esposte a San Pier Scheraggio: di Colacicchi ricordiamo la Donna d’Anagni, di Casorati Lo straniero, di Sironi Meriggio, di Savinio Orfeo ed Euridice, di Guttuso Il massacro, di De Chirico Canzone meridionale, di Bacci Solaria alle Giubbe Rosse per citare alcuni esempi rappresentativi di alcuni dei pittori novecenteschi, dei quali al piano superiore, nel Gabinetto dei disegni e delle stampe, vengono poi esposti i lavori per le scene e costumi dei Puritani di Bellini (De Chirico 1933), di Un ballo in maschera di Verdi (Primo Conti 1935), delle Nozze di Figaro di Mozart (Carlo Efisio Oppo 1937), dell’Adelchi verdiano (Gino Carlo Sensani 1941), Cenerentola di Rossini (Gianni Vagnetti 1942) e molto altro.

La mostra è aperta fino al 31 maggio, l’ingresso è libero con orari diversificati: a San Pier Scheraggio dalle 10 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 17. Al Gabinetto dei disegni e delle stampe in orario di Galleria (9-18). Più che brillante dunque questa idea per festeggiare i 70 anni del Maggio, e chissà che non riprenda il via la consuetudine di affidare le scene e i costumi a noti pittori, quelli detti «da cavalletto», come alcuni teatri italiani stanno già ricominciando a fare. Speriamo.

Le carte di un festivalUn’altra mostra si inaugura in concomitanza col Festival: Le carte di un festival 1933-1944 divisa in due parti e luoghi. Presso la Biblioteca Marucelliana di Firenze (ingresso libero, ore 9-18,30 dal lunedì al venerdì, ore 9-13,30 il sabato) fino al 7 luglio è allestita la parte dedicata a «Immagini e ricordi del Maggio Musicale Fiorentino», mentre nel foyer del Teatro Comunale (con apertura in coincidenza con gli orari degli spettacoli) sempre fino al 7 luglio quella composta da «Autografi e documenti sulla nascita del Maggio musicale fiorentino». Si tratta di un progetto curato da Moreno Bucci e uno staff di collaboratori, che è affiancato anche da un convegno (organizzato dalle stesso Bucci insieme a Giovanni Vitali) di due giorni presso il Gabinetto Viesseux (10 maggio dalle 15,30 e 11 maggio dalle 10) sul tema «1933-2003: le ragioni di un festival. Nascita e ambiente culturale del Maggio musicale fiorentino». Quattro costumi per «Otello»Anche il celebre e amato soprano Renata Tebaldi partecipa ai festeggiamenti per i 70 anni del Maggio. Dopo aver donato la sua collezione di costumi che già il Teatro ha esposto, ne vengono messi in mostra quattro, disegnati da Georges Wakhevitch per Desdemona in «Otello», dalla Tebaldi indossati per le rappresentazioni alla Staatsoper di Vienna nel 1957 sotto la direzione di von Karajan. L’apertura della mostra (dal 17 giugno al 1 luglio) avverrà in coincidenza con gli orari degli spettacoli, e sarà visibile nel foyer della Prima Galleria del Teatro Comunale. Il Maggio alla radioMolto singolare l’ultima della manifestazioni di festeggiamento: Il Maggio alla radio». Si tratta di un ciclo intitolato «Come un bel dì…di Maggio. 1933, la prima edizione del Maggio musicale fiorentino» che ripropone sedici trasmissioni, curate da Giovanni Vitali, sulle frequenze di Radio Toscana Classica (FM 93.3/93.2), consistenti nei titoli operistici e alcuni concerti che costituirono il cartellone del primo Maggio musicale. All’interno c’è anche un omaggio a Vittorio Gui, fondatore della Stabile orchestrale fiorentina e del Festival. Prossimi appuntamenti: 11 maggio («La Cenerentola» di Gioachino Rossini), 15 maggio (Vittorio Gui, un direttore europeo), 17 maggio («I Puritani» di Vincenzo Bellini), il 23 maggio («Il sogno di una notte di mezza estate» di Felix Mendelssohn-Bartholdy) e 25 maggio (Vittorio Gui, un direttore europeo). Il cartelloneL’offerta del 66° Maggio musicale fiorentino è davvero in tono con l’evento, che si svolgerà sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica.

Intanto le opere. Fidelio di Beethoven (direttore Paavo Järvi, regia di Robert Carsen, scene di Radu Boruzescu, costumi di Miruna Boruzescu) apre il programma con un nuovo allestimento, in coproduzione con De Nederlandse Opera Amsterdam. La prima è l’11 maggio. In scena anche il 13, 15, 17 e 21 maggio, al Teatro Comunale, alle 20,30. Nel cast, fra gli altri, Elizabeth Whitehouse (Leonore ovvero Fidelio), Stephen Milling, Stephen Gould.

Nuovo allestimento anche per La Clemenza di Tito di Mozart, alla Pergola il 20, 22, 24, 27 e 29 maggio alle 20,30 e il 1° giugno alle 15,30. Il cast (fra gli altri Ramon Vargas, Hillevi Martimperto, Veronica Cangemi, Monica Bacelli) è diretto per la parte musicale da Ivor Bolton e per la regia da Federico Tiezzi. Scene di Maurizio Balò, costumi di Vera Marzot.

Infine Otello, grande capolavoro della coppia Verdi-Boito, affidato a una «grande» bacchetta, quella di Zubin Mehta, e a un altrettanto grande della regia, Lev Dodin.Dal 17 giugno al 1° luglio (repliche il 19, 20, 23, 25, 26 e 30, alle 20,30 al Teatro Comunale) questo evento, coprodotto con Grand Théâtre Genève, Teatro Bol’šoj di Mosca e Teatro Liceu Barcelona vedrà alternarsi voci eccellenti come Vladimir Galouzine/Stephen Gould/José Cura nel ruolo di Otello, Carlo Gulefi e Valeri Alexeev in quello di Jago, Raymond Very e Francesco Piccoli per Cassio, Barbara Frittoli e Chiara Taigi come Desdemona, Gabriella Sborgi e Cristina Piperno per Emilia, per citare i principali. Le scene e i costumi sono di David Borovski.

Diversi i concerti, sia sinfonici che da camera, che offriranno al pubblico bacchette come quella di Paavo Järvi (25 maggio nel Piazzale degli Uffizi e 30 e 31 maggio al teatro Verdi), Rafael Frühbeck de Burgos (che il 12 giugno dirigerà una della due orchestre ospiti, quella della Rai), Zubin Mehta (8 giugno a capo dell’orchestra della Baviera, altra ospite, e il 21 giugno e 7 luglio dell’Orchestra del Maggio), e formazioni cameristiche fra le quali segnaliamo senz’altro il Quartetto Borodin (5 giugno) e il duo violino e pianoforte Salvatore Accardo e Giorgia Tomassi (9 giugno) che come tutti i concerti da camera si terranno al Teatro Goldoni.

Due soli gli appuntamenti con la danza: il dittico Shéhérazade (musica di Nicolaj Rimskij-Korsakov, con coreografia di Gheorghe Iancu)-La bayadère (musica di Ludwig Minkus, coreografia di Florence Clerc) alla Pergola il 13, 14, 16 e 18 giugno alle 20,30 e il 21 giugno alle 16,30, e il Galà di danza del 4 luglio alla 21,30 nel Cortile della Meridiana del Giardino di Boboli.

Il sito del Maggio