Cultura & Società

Nasce la Memoteca Montagna pistoiese, banca dati della memoria

L’iniziativa è stata presentata dal direttore di LetterAppenninica Federico Pagliai, e dal coordinatore dell’iniziativa Leonardo Nesti.

«Trovo questa iniziativa assolutamente originale ed appropriata – ha detto l’assessore regionale all’ambiente Federica Fratoni – perché la montagna pistoiese è una montagna particolarmente storicizzata, che vive di tradizioni, usi e costumi. Ringrazio Federico Pagliai e agli amici di Letterappennica, per questa iniziativa che vuole fotografare la memoria e  consegnarla alle giovani generazioni, usufruendo dei moderni metodi di registrazione e condivisione. Credo che si tratti davvero di un’iniziativa utile e di grande valore per l’identità storica di questi luoghi, che è anche quella di tutta la comunità e come tale deve essere assolutamente preservata».

Il cuore del progetto è la salvaguardia dell’immenso patrimonio di cultura e tradizione orale della montagna pistoiese, che rischia di scomparire insieme ai suoi protagonisti.

LetterAppenninica chiama a raccolta tutti i cittadini, e attraverso un ampio coinvolgimento, promuove la realizzazione di registrazioni video autoprodotte, che verranno inviate autonomamente e raccolte poi su un sito dedicato, www.lamemoteca.it

Un filo rosso potrà così collegare i bar e le piazze di paese, luoghi della memoria di ieri, alla piattaforma YouTube della Memoteca, spazio on line della memoria di oggi.

A dare una mano concreta saranno i Custodi della Memoria, le ragazze e i ragazzi dell’istituto comprensivo di San Marcello Pistoiese. Il lancio dell’iniziativa, con la produzione del primo nucleo di video, è infatti affidato agli studenti. Per loro c’è anche un premio, destinato alla classe che avrà realizzato il miglior video su tema dell’acqua: utilizzo dell’energia idrica, mulini, irrigazione, ma anche momenti di svago e di vita quotidiana lungo i corsi d’acqua.

Chiunque può realizzare e inviare dei video raccogliendo la memoria di un testimone. La memoria si compone di qualsiasi tipo di esperienza. Racconti di guerra, di resistenza, di emigrazione, di lavoro, di lotta, di sudore, ma anche aneddoti di paese, storie buffe, storie familiari e storie d’amore.

Un progetto quindi, quello della Memoteca, aperto e inclusivo, di cui tutti possono far parte. Si tratta infatti non solo di raccontare storie, ma di favorire un dialogo intergenerazionale attraverso la libera consultazione del materiale. I video infatti vengono caricati sul sito www.lamemoteca.it , etichettati secondo il paese a cui si riferiscono e l’argomento, in modo da selezionare facilmente le storie che riguardano un singolo paese o un particolare tema.

La Memoteca della Montagna Pistoiese è stata finanziata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia attraverso un bando che destinava risorse a progetti culturali. Partner dell’iniziativa sono la Regione Toscana, i Comuni di San Marcello-Piteglio, Cutigliano-Abetone, Sambuca e Fiumalbo.

Sponsor locale la Fondazione Turati. La presentazione ufficiale della Memoteca, si terrà in agosto con la premiazione di tutti i partecipanti al progetto Custodi della Memoria, sarà l’appuntamento più importante del Festival 2018 di LetterAppenninica.

Nato nel 2015 come Festival di crinale, ha consolidato nel corso del 2016 e del 2017 il suo ruolo, ritagliandosi una visibilità nazionale nel proprio settore. L’obiettivo è quello di valorizzare e promuovere la cultura delle terre alte, attraverso incontri con scrittori e personaggi che hanno, in qualche misura, a che fare con la montagna. LetterAppenninica.

Nata sulla Montagna pistoiese, fra San Marcello, Piteglio, Cutigliano e Abetone, da subito si è posta l’obiettivo di non considerare i crinali confini, ma sentieri, che possono mettere in comunicazione aree geograficamente separate, ma parte integrante dell’Appennino. Per questo organizza una parte dei suoi eventi anche in territorio emiliano, coinvolgendo in particolare Fiumalbo, nel Modenese, e il comune di Alto Reno Terme, nel Bolognese. L’obiettivo è accendere i riflettori sul tema della cura dell’Appennino, della sua popolazione, ma anche delle immense risorse naturali e culturali che potrebbe mettere a disposizione del rilancio del Paese.