Cultura & Società

Pistoia, incontro in Seminario contro «slot» e «gratta e vinci»

L’imperativo (il “fargliela pagare e subito”) riguarda la nota vicenda della maxi multa (98 miliardi di euro, poi ridotta a 2,5 in seguito ai ricorsi) che secondo la Procura della Corte dei Conti avrebbero dovuto pagare le 10 concessionarie dei giochi legali per aver trascurato di verificare il collegamento tra le circa 400 mila slot sparse in tutta Italia e il “cervellone” dei Monopoli. Ma le concessionarie non intendono pagare: Acli e Ceis proporranno iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica pistoiese attorno all’argomento. “Che la lobby dei concessionari di slot non paghi ciò che dovrebbe è uno scandalo – sottolinea Tommaso Braccesi che domani introdurrà l’incontro – basta pensare a ciò che si potrebbe fare, a servizio della comunità, anche soltanto con i due miliardi e mezzo di multa molto ridotta. Ci auguriamo che il nuovo parlamento e il nuovo governo facciano sentire la loro voce”.

L’incontro ruota su due relazioni: il responsabile nazionale Legalità delle Acli, Antonio Russo e il direttore Ceis di Genova parleranno del rapporto fra criminalità e gioco d’azzardo nonché dei modi per prevenire le patrologie. Interverranno il vescovo Mansueto Bianchi, la parlamentare Caterina Bini (Pd) nonché Federico Barni (Acli) e Franco Burchietti (Ceis).

Proprio a Pistoia, pochi giorni fa, nella Settimana Sociale dei cattolici toscani l’economista Luigino Bruni ha invitato il mondo cattolico non solo a togliere le slot dai propri circoli ma anche a far partire, negli stessi, “luoghi di buon gioco, capaci di sanare il cattivo gioco”.

Due milioni, in Italia, i giocatori a rischio di “azzardo compulsivo” e 800 mila i patologici. Sommando i minuti che milioni di giocatori sprecano davanti alle slot o grattando qualche biglietto si arriva alla strabiliante cifra di 69 milioni e 760 mila giornate lavorative (“tempo sottratto alla produzione, agli affetti, alla formazione, a passatempi più salutari” ha scritto pochi giorni fa “Avvenire” in un’inchiesta sul fenomeno). 41 i clan della criminalità organizzata coinvolti nel gioco “illegale” ma sono sempre maggiori le prove di collegamenti fra criminalità organizzata e azzardo “legale”.