Cultura & Società

Prato, entri in banca e trovi Caravaggio

di Gianni RossiHa riaperto i battenti a Prato la piccola ma straordinaria Galleria di Palazzo degli Alberti, collezione d’arte di Cariprato. Chiusa nel 2002 per il restauro complessivo dell’antico palazzo – sede centrale della banca dentro le mura della città – la Galleria si presenta con un nuovo allestimento, sobrio ma di grande eleganza, studiato per dare il massimo risalto alle opere d’arte.

Basterebbe citare tre pezzi «da novanta» per dire tutta l’importanza di questa raccolta ancora poco conosciuta al largo pubblico: Filippo Lippi, con una piccola, precoce Madonna col Bambino, Giovanni Bellini, con la mirabile Crocifissione con cimitero ebraico e, infine, Caravaggio, con la Coronazione di Spine (nella foto, particolare). Sono i tre capolavori che costituiscono il «cuore» della Galleria, al primo piano del Palazzo, disposta a «U» intorno al salone dove trovano posto le casse e l’attività al pubblico della sede centrale.

Una collezione della banca, quindi, e dentro la banca: il lungo loggiato di quella che prima era una galleria anche in senso «fisico» è stato chiuso, per garantire una migliore conservazione dei dipinti, ma il dialogo con il palazzo e la sua funzione continua grazie alle numerose opere disposte nelle sale di rappresentanza, nell’atrio e negli scaloni.

Il percorso museale si apre nel lato est con la cosiddetta sala polifunzionale: destinata anche a occasioni di rappresentanza e di convegno, costituisce quasi il vestibolo della Galleria. Qui trova posto un «assaggio» delle opere, dal tardo Cinquecento fino al Settecento toscani. Si prosegue nel «braccio» corto dove sono collocati i capolavori, a cominciare da una piccola tavola con «Sante» di Puccio di Simone, pittore fiorentino del Trecento. Al centro della parete e idealmente di tutta la Galleria, la «Crocifissione» belliniana, che Antonio Paolucci ha collocato «tra i venti quadri più belli e commoventi del mondo», «capolavoro di sublime poesia». Dopo la «Madonna» di Filippo Lippi, la tela di Caravaggio introduce alla «Quadreria», dove è collocato il corpus specifico della collezione: «I pittori fiorentini del Seicento più rari e più estrosi (Furini e Vignali, Pignoni e Rosi, Volterrano e Dandini), i campioni della Riforma più significativi come Santi di Tito e l’Empoli, Giovanni Martinelli con la sua “Maddalena”, splendida e inquietante – ha scritto ancora Paolucci – rappresentano il collezionismo della banca pratese a un livello tale da temere pochi confronti fra le raccolte degli istituti di credito italiani». Fu una lungimirante intuizione della Cassa di Risparmio, negli anni Sessanta e Settanta del Novecento, scegliere il tema del barocco fiorentino, allora poco studiato, per dare coerenza e impronta al proprio impegno mecenatesco.

Nel centro della «Quadreria» sette opere di Lorenzo Bartolini, tra cui una riproduzione in scala ridotta della celebre «Fiducia in Dio» conservata al Poldi Pezzoli di Milano. Il percorso va a concludersi, prima di rientrare nella sala polifunzionale, col cosiddetto «Studiolo» – proprio di fronte ai capolavori – «la cui parete è gremita come in una quadreria patrizia di epoca barocca».Inaugurata mercoledì 14 settembre da Gianni Zonin, presidente di Cariprato nonché della Banca Popolare di Vicenza (azionista di maggioranza dell’Istituto pratese), la rinnovata Galleria offre l’apertura straordinaria con visite guidate gratuite fino a questa domenica 18 settembre: dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19. Merita davvero un salto a Prato.

A partire dal 19 settembre la Galleria di Palazzo degli Alberti (Via degli Alberti 2, Prato) a Prato continuerà ad essere aperta al pubblico. Visite gratuite su prenotazione dal lunedì al venerdì 8,30-13 e 15-17. Visite guidate per scuole e comitive su prenotazione. Tel. 0574-617359

La Galleria di Palazzo Alberti