Cultura & Società

Radio: Collodi a Copercom, cattoloici in ritardo o non attenti al digitale

 

«A livello europeo la radio digitale, il Dab+, si sta diffondendo rapidamente. Ad oggi, sono state vendute 17 milioni di nuove radio con sintonia Dab+ in Inghilterra, due milioni in Danimarca, un milione in Norvegia. Se ne è parlato lunedì e martedì a Riva del Garda in occasione del convegno ‘The digital radio experience: case studies on going digital’, promosso dalla Provincia di Trento, dal World Dmb in collaborazione con la società Trentino Network e il Club Dab Italia che raccoglie alcune emittenti nazionali, tra le quali Radio Maria».

osì Luca Collodi, caporedattore e responsabile canale italiano di Radio Vaticana, in una riflessione pubblicata dal Copercom sulla diffusione della radio digitale. “È vero che nel nostro Paese, come confermato dal Consorzio Corallo che rappresenta l’emittenza cattolica nazionale, sarà mantenuta la tradizionale banda di ascolto in Fm accanto al Dab+, ma la sensazione è che il mondo della radiofonia cattolica sia in ritardo – aggiunge Collodi – o comunque non attento ai processi di sviluppo della radio digitale destinata a modificare – non poco – l’ascolto radiofonico”.

Per Collodi, “il rischio è quello di un mercato delle frequenze radiofoniche che potrebbe ridimensionare l’esistenza dell’emittenza cattolica”: “Sia per l’impegno economico da sostenere, sia per un’organizzazione che ancora oggi, in molti casi, è affidata all’esperienza del volontariato non più in grado di sostenere – da solo – l’esperienza radiofonica. Un mercato, quello del Dab+, che se non gestito ed organizzato, a partire dalle Diocesi, rischia di escludere una voce importante – come quella della radiofonia cattolica – dalla vita pubblica, culturale e sociale del Paese”.