Cultura & Società

Sentieri francescani in Toscana. Percorsi tra arte, natura e spiritualità

Il Poverello di Assisi continua ad essere un punto di riferimento per tante persone, ciascuna con un percorso e una storia diverse. Il Santuario di La Verna, in questo senso è il simbolo di tutto ciò: sul Sacro Monte ogni anno vengono accolte migliaia di persone, alla ricerca di una dimensione spirituale. Il progetto dei Cammini di Francesco vuole recuperare proprio questo spirito: si tratta di un percorso aperto a tutti, senza etichette».

Con queste parole l’arcivescovo Riccardo Fontana, pastore di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, ha presentato il percorso de «I cammini di Francesco in Toscana». Un tracciato di quasi 300 chilometri che ripercorre alcuni dei luoghi più significativi del passaggio e della predicazione di San Francesco nella Toscana orientale.

Ben 11 i comuni interessati, tutti della Provincia di Arezzo, riuniti in un’associazione presieduta da Giovanni Tricca. A sostenere il progetto anche la Regione Toscana, con l’impegno in prima persona della vice presidente del Consiglio regionale Lucia De Robertis.

«Il nostro punto di forza – ha sottolineato Giovanni Tricca – è stato di volerci da subito organizzare in un’associazione. Avere un unico interlocutore ha accelerato molto il dialogo con le altre istituzioni. In un periodo in cui la costruzione dei muri sembra essere tornata in voga, rilanciare la proposta dei cammini vuol dire recuperare una cultura dell’accoglienza e dell’inclusività. Tra l’altro, il 2016 è stato proprio l’anno dei cammini, mentre il 2017 sarà dedicato ai borghi. Su questo percorso di borghi ne abbiamo davvero tanti e di grande valore architettonico: il mio auspicio è che attraverso questo tipo di progetto ci sia una riscoperta di questi piccoli centri e che magari, si possa contribuire a frenarne lo spopolamento».

Il Cipe ha già stanziato due milioni di euro, destinati ai Comuni coinvolti, per la messa in sicurezza dei sentieri. Il percorso – al pari degli altri Cammini – potrà essere percorso a piedi, in bici o a cavallo.

I percorsi sono stati definiti con l’aiuto di un comitato tecnico composto dalle associazioni che da sempre si occupano della mappatura e della gestione dei sentieri del territorio (Club alpino italiano, Federazione amici della bici, Fondo ambiente italiano e Federazione italiana sport equestri).

Il comitato scientifico è presieduto dalla professoressa Donatella Pagliacci, direttrice dell’Istituto superiore di Scienze religiose Beato Gregorio X di Arezzo e cura la ricerca storico-artistica e letteraria del Cammino. L’accesso alle fonti è stato garantito dalla collaborazione con le comunità francescane.

Non mancano i risvolti economici del progetto: «La Regione – ha detto la vicepresidente del Consiglio regionale Lucia De Robertis, che lo scorso 3 marzo ha presentato al Consiglio regionale una proposta di legge su ’Disposizioni per il riconoscimento, la valorizzazione e la promozione dei cammini regionali’ – partendo dal riconoscimento dell’opportunità che i cammini offrono alla costruzione di una nuova integrativa offerta turistica della Toscana, vuole intervenire dettando disposizioni capaci di favorire l’emergere di percorsi di interesse storico turistico, la loro organizzazione in cammini, come quello di Francesco, la loro migliore fruizione e la loro promozione».

«Per tale motivo, la Regione Toscana – ha proseguito De Robertis – ha deciso anche di agevolare tutte quelle strutture di varia natura che si trovano lungo il percorso e che possono essere adibite all’accoglienza dei pellegrini. I comuni e la stessa Diocesi hanno già in programma di compiere una mappatura delle strutture esistenti. L’idea è anche di creare un motore di sviluppo per il territorio. Sosterremo i giovani che vorranno avviare attività economiche legate al progetto del Cammino. Dobbiamo fare in modo che l’ospitalità lungo il percorso sia variegata e particolarmente ricca. L’auspicio è che nel giro di poco tempo si arrivi ad inaugurare i primi tratti del Cammino, sarà una scommessa davvero importante per il nostro territorio».

Tra le tappe significative del percorso, vanno ricordati il Sacro Monte di La Verna, la Valtiberina con l’eremo di Montecasale a Sansepolcro e il borgo di Anghiari, la Basilica di San Francesco di Arezzo, l’eremo delle Celle a Cortona e tanti altri luoghi, meno conosciuti, ma tutti pervasi dallo spirito francescano che contraddistingue l’intero Cammino.

I Cammini di Francesco in Toscana si collegano, attraverso sentieri comuni, anche con i Cammini di Francesco in Emilia Romagna, in Umbria, nelle Marche e nel Lazio.

La promozione del progetto sarà gestita in collaborazione con Toscana Promozione e la Fondazione Sistema Toscana.

L’itinerario

L’itinerario dei Cammini di Francesco in Toscana è suddiviso in tre grandi percorsi, ciascuno dei quali racconta un pezzo della vita del Poverello di Assisi. Il primo tratto è quello che attraversa le montagne di Badia Tedalda e Sestino attraversa la riserva naturale del Sasso di Simone per condurre poi oltre i confini di Regione fino alla rocca di San Leo, dove più di 800 anni fa Francesco ricevette in dono il monte di La Verna. E non a caso il «Cammino di San Leo», percorso verso occidente s’interseca con il «Cammino di Montecasale» che in direzione nord porta proprio a La Verna, mentre in direzione sud conduce a Sansepolcro e poi ai sentieri umbri, verso Assisi.

Da La Verna, parte anche il Cammino della Casella che dopo essere passato per Caprese Michelangelo e Anghiari, prosegue verso ovest sfiorando Arezzo e continuando fino a Cortona.

«È significativo – ha spiegato l’arcivescovo Fontana – come ai tre estremi di questo cammino ci siano tre luoghi particolarmente importanti: La Vena, l’eremo delle Celle e l’eremo di Montecasale. Il Sacro monte della Verna è da sempre crocevia di pellegrini e viandanti: un luogo che rappresenta un vero e proprio spazio dello spirito. L’eremo delle Celle di Cortona è un luogo strategico per l’intero francescanesimo, è il luogo del pensare, non dell’ostentazione. In mezzo, c’è invece l’eremo di Montecasale sopra Sansepolcro che è  il luogo della minoritas, con il suo meraviglioso chiostro. Visitando questi luoghi i pellegrini potranno davvero immergersi nella vita e nello spirito di Francesco».