Cultura & Società

Settecento studenti da tutta Italia a Scandicci per studiare Shakespeare

Al convegno partecipano 700 docenti e studenti delle scuole secondarie di primo grado provenienti da numerosi istituti d’Italia.

Il convegno ha, per gli insegnanti, la formula di corso di aggiornamento ed è riconosciuta dalla carta elettronica del docente; si svolge in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (Dipartimento di scienze linguistiche e letterature straniere) e con l’Istituto di istruzione superiore Sassetti-Peruzzi di Firenze i cui allievi prestano servizio di accoglienza, nell’ambito della convenzione di alternanza scuola – lavoro.

Ha il patrocinio di Indire, Invalsi, Regione Toscana, Comune di Firenze e de The British Instituite of Florence.

I lavori della mattinata sono introdotti dalla prof.ssa Gabriella Torrini, Direttrice del progetto, a cui segue un incontro dialogato con gli studenti, a partire dalle domande emerse durante la fase preparatoria.

In programma anche un momento di rivisitazione drammatizzata di alcune opere del Bardo e, per tutta la durata del Convegno, sono esposti gli elaborati artistici – disegni, plastici, video – realizzati dagli studenti.

Alla fine della mattinata vengono premiate le migliori produzioni degli studenti, suddivise in 4 sezioni: saggi o racconti in italiano, elaborati artistici, racconti in lingua inglese. Sono espressione della creatività degli studenti e sono emersi dal confronto diretto con l’autore in un lavoro interdisciplinare guidato dagli insegnanti, una modalità che è caratteristica dei convegni di Diesse Firenze e Toscana.

«La scelta di quest’anno – spiegano gli organizzatori della manifestazione – è caduta sullo straordinario autore inglese ritenuto il più eminente drammaturgo della cultura occidentale. (Stratford Upon Avon 1564-1616) volendone celebrare i 400 anni dalla morte. È una scelta certamente impegnativa ma riteniamo che i temi da lui trattati ed il suo linguaggio universale possano essere compresi anche da un lettore piuttosto giovane. Ben Johnson – che disse di Shakespeare “He was not of an age, but for all time!” – ci introduce al motivo per cui ancora oggi e anche a un pubblico di giovani lettori possa appassionare la lettura delle opere del Bardo. Shakespeare scrive in un mondo che non inventa lui, nel genere teatrale proprio del suo tempo, ma vi immette una profondità esistenziale che lo rende assolutamente unico, e che ce lo fa sentire ancora oggi, estremamente contemporaneo e attuale».