Cultura & Società

Shoah. Meeting toscano su leggi razziali e orrori colonie

Quest’anno, la ricorrenza verrà fatta cadere un giorno prima, non solo per coinvolgere gli 8 mila studenti delle scuole superiori toscane, ma anche per non impattare direttamente con lo Shabbat, il giorno festivo della settimana per gli ebrei.

L’iniziativa si ripete dal 2006 e vede alternarsi un anno la partecipazione al treno della Memoria, che porta gli studenti in visita al campo di sterminio di Auschwitz, e l’anno successivo l’organizzazione del meeting. «Quest’anno il tema si lega fortemente ad alcuni anniversari importanti – ha spiegato, nel corso di una conferenza stampa l’assessore alla Cultura e vicepresidente della Regione, Monica Barni -, è l’ottantesimo anniversario delle leggi razziali, e il settantesimo dell’entrata in vigore della Costituzione». La Toscana nella politica della Memoria vuole essere sia in prima linea che all’avanguardia, «attraverso un’iniziativa che entra nelle scuole con la formazione degli insegnanti e con il coinvolgimento degli alunni». Il legame che «abbiamo voluto creare – ha proseguito la vicepresidente della Giunta regionale – è fra leggi razziali del 1938 e gli accadimenti nelle colonie italiane nell’Africa orientale. Quando sono andata a visitare il museo di Addis Abeba sugli orrori compiuti durante il periodo dell’occupazione mi sono vergognata». Il nesso viene individuato anche nel manifesto scelto per presentare il Meeting, con una fotografia di alcuni bambini in un campo di concentramento nazista e due brandelli della rivista «La difesa della razza», la rivista che negli anni ’30 propagò le idee antisemite e razziste in Italia.

L’obiettivo è mettere in guardia i liceali dal ritorno del seme dell’intolleranza nel 2018: «Troppo spesso – ha lamenta Barni – i ragazzi vengono strumentalizzati, perché non hanno conoscenza e consapevolezza di quanto è successo». Un pensiero che di rimando porta ai frequenti rigurgiti di movimenti e azioni politiche di area neofascista. «Per questa ragione- avverte l’assessore- coltivare la memoria è importantissimo, e ancora di più lo è stimolare la conoscenza». Un concetto che dovrebbe essere reso più rotondo grazie a un video-appello che verrà trasmesso, durante la mattinata, dello scrittore Roberto Saviano.

L’evento oltre alla Regione Toscana vede l’impegno del museo della deportazione e della Resistenza di Prato. Ad accogliere gli studenti venerdì sarà Enrico Flink insieme alla sua orchestra multietnica con un repertorio klezmer, la musica tradizionale degli ebrei aschenaziti dell’Est Europa. Sul palco testimoni e sopravvissuti alle persecuzioni nazifasciste verranno intervistati dal giornalista e conduttore Massimo Bernardini. Al suo fianco ci saranno due storici, Giovanni Gozzini e Nicola Labanca, oltre a Ugo Caffaz, autore e ideatore 17 anni fa del treno toscano della Memoria.