Cultura & Società

Tre città toscane celebrano Piero della Francesca

Il Ciclo della Vera Croce ad Arezzo, la Madonna del Parto a Monterchi e la Resurrezione a Sansepolcro. I tre Comuni della provincia aretina sono ogni anno meta di migliaia di visitatori da tutto il mondo: perché in quei luoghi Piero della Francesca ha vissuto e ha lasciato in eredità i suoi capolavori.

In occasione del 600esimo anniversario della nascita dell’artista rinascimentale, venuto alla luce nella Sansepolcro del 1416, l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale ha costituito un Comitato d’onore finalizzato all’organizzazione e al sostegno di iniziative celebrative promosse dalle tre amministrazioni comunali, sotto il comune logo de Gli anni di Piero.

Nel museo civico della natia Sansepolcro prosegue fino ad ottobre l’esposizione Indagini sulla Resurrezione: nella sala che conserva il capolavoro sono state raccolte le opere di vari artisti, tra cui Lorenzetti, Vasari e Aquili, ispirate proprio al tema della Resurrezione. Risalente al 1460 circa, la Resurrezione di Piero è stata recentemente oggetto di un importante intervento di restauro, a cui sarà dedicata una conferenza pubblica il prossimo 12 ottobre, in occasione del 524esimo anniversario della morte dell’artista.

Nell’anno del Giubileo, inoltre, è stato ricostituito nel Museo civico il Polittico della Misericordia, dopo il prestito della tavola centrale alla mostra di Forlì Piero Della Francesca: indagine su un mito.

Nella vicina Monterchi è stata recentemente inaugurata nei locali del Museo Civico della Madonna del Parto la mostra fotografica Riflessi: l’esposizione raccoglie gli scatti di due fotografi monterchiesi, Claudio Biancucci e Anna Cappelloni, che hanno immortalato i volti degli abitanti della Valtiberina come riflessi dei personaggi ritratti dal pittore biturgense nelle sue opere. Ma il principale appuntamento è in calendario per il prossimo settembre, con un ciclo di tre convegni dedicati alle principali tematiche dell’opera di Piero: paesaggio, geometria, luce, colore e prospettiva. Agli eventi di Monterchi si affianca un progetto di diffusione dell’immagine della Madonna del Parto nelle maternità degli ospedali pubblici toscani.

Ma non tutti i capolavori del genio toscano sono rimasti nella sua terra natia. Al tema della dispersione del suo patrimonio artistico e alla storia museale delle sue opere sarà dedicata, ad Arezzo, una due giorni di formazione a livello internazionale: il 28 e il 29 ottobre si confronteranno i direttori dei principali musei europei che ospitano opere del maestro toscano. Al di fuori dell’accordo con la Regione, l’amministrazione aretina promuove inoltre una mostra di quadri del celebre pittore del ’900 Giorgio Morandi, considerato una moderna evoluzione dello stile pierfrancescano.

Ad Arezzo resta l’amarezza per la mancata autorizzazione, da parte del Polo museale toscano e dell’ente gestore, alle visite gratuite agli affreschi delle Storie della Vera Croce, nella Basilica di San Francesco. La proposta era stata presentata dal sindaco Alessandro Ghinelli, dall’arcivescovo Riccardo Fontana e dalla vicepresidente del Consiglio regionale Lucia De Robertis proprio in occasione del 600esimo anniversario della nascita dell’artista.