Dossier

Andar per presepi

Lucca, un augurio per tutti coloro che sono lontaniE’ un grande abete di 11 metri situato nel Cortile degli Svizzeri a Lucca a celebrare quest’anno il Natale di tutti gli italiani nel mondo e a rappresentare il simbolo della cultura dell’accoglienza della nostra regione. Così la Provincia di Lucca e la Fondazione Paolo Cresci per la storia dell’emigrazione italiana in collaborazione con l’Associazione Lucchesi nel Mondo e il patrocinio della Regione Toscana, hanno deciso di realizzare per la prima volta «L’albero dell’emigrazione. Percorsi natalizi tra emigrazione e immigrazione», che prevede, fra le altre iniziative, la straordinaria mostra «Auguri da noi che siamo lontani. Il Natale attraverso l’esperienza dell’emigrazione», esposizione degli antichi presepi in gesso realizzati dai figurinai lucchesi e oltre un secolo di lettere e cartoline di auguri scritte da emigrati a parenti e amici, provenienti dai cinque continenti. La mostra si tiene a Palazzo Ducale fino al 10 gennaio. Orario: tutti i giorni dalle 15,30 alle 17,30 (chiusa il 25, 26, 31 dicembre e il 1° gennaio). Ingresso libero. Informazioni allo 0583-417483. Poliscenico e animato a TraversagnaCome da tradizione, anche quest’anno, in occasione delle festività natalizie, nella parrocchia della Santissima Trinità di Traversagna (Massa e Cozzile, Pistoia) viene allestito il Presepe poliscenico animato. Si tratta di un presepe artistico chiamato poliscenico perchè nella sua durata di circa 11 minuti di ogni ciclo di rappresentazione vengono raffigurate varie fasi fra cui l’inizio della creazione, l’Annunciazione, la notte, il giorno, il tramonto, per finire, nell’edizione di quest’anno, con una scena raffigurante la pace. Il tutto è accompagnato e sincronizzato da una colonna sonora musicale con commento parlato e varie movimentazioni. Lo scorso anno il presepe è stato visitato da circa 3000 persone, senza contare le scuole che anche quest’anno lo hanno visitato la mattina a partire dal 1° dicembre. Il presepe possiede un sito internet: www.presepetraversagna.it dove vi sono le foto e spezzoni di video delle precedenti edizioni e la storia di questo presepe. Periodo di apertuta: dal 25 dicembre al 9 gennaio aperto al pubblico tutti i giorni festivi con orario 15-19 oppure anche su appuntamento fino al 31 gennaio telefonando ad uno dei seguenti numeri: Stefano Bechini 0572/ 910136 – 338/8461846; Sergio Fattorini 0572/ 767624 – 380/2590894. E-mail : info@ parrocchiatraversagna.it Luci, suoni e movimento alla Casa Don Secchiaroli di FirenzeChi passa per Via Borghini (Firenze) quest’anno trova quasi sempre aperto il cancello che immette nel cortile della Casa Don Secchiaroli, al n. 25. Se entra, come i pastori di Betlemme trova il Bambino Gesù in una capanna, al centro di un presepio pieno di vita. Case illuminate a giorno, poi a notte, poi a luci spente, una ricca e scrosciante cascata di acqua, tutti i personaggi in movimento, indaffarati per portare o preparare i doni al Bambinello della capanna, mentre le dolci melodie del Natale sollecitano il visitatore a ricordare e meditare. Al montaggio del presepio, opera di Andrea Basagni, presepista ormai affermato, essendo lui infermo, hanno provveduto sotto la sua direzione il figlio Emanuele, Walter e Adriana, genitori del neonato Alessio, ospiti della Casa, e poi Jetmir Alliù, Kristi Gjytetza, Izabel Mielniczuk, anch’essi piccoli ospiti della Casa, rispettivamente di 10, 8, 6 anni, che hanno voluto dare il loro contributo all’incantevole opera che ne è risultata. Il presepio sarà inaugurato venerdì 24, dopo la Messa natalizia della notte, che sarà anticipata nella cappelletta della Casa alle 21,30. Gli orari di visita: nelle feste dalle ore 8 alle 20; nei giorni feriali 8-12,30 – 15-20, fino alla domenica 9 gennaio. San Donato a Livizzano, il mistero della NativitàInaugurato in questi giorni il grande presepio permanente di San Donato a Livizzano (Fi), che, oltre ad essere una straordinaria opera artistica, ha lo scopo di introdurre il fedele all’autentico significato del Natale. Realizzato dall’estro e dalle mani degli artisti Alfredo e Lelio Rossi, il presepio della parrocchia di Livizzano ha il pregio di porre gli uomini di fronte al mistero più profondo di tutta l’essenza del cristianesimo: Gesù Cristo, il Figlio di Dio, fatto uomo nel grembo della Vergine Maria, per redimere il mondo dalla schiavitù del peccato.Le particolari riproduzioni artistiche protagoniste del presepio di San Donato, raffiguranti San Giuseppe, la Madonna, i pastori e i Re Magi (inseriti in uno stupendo paesaggio che, alternato armonicamente dal chiarore dell’alba, dalla splendida luce solare del meriggio, dall’imbrunire del tramonto e dal silenzio della notte illuminato dalle luci della stalla, dei casolari e dalla scintillante cometa, scandisce il lavoro – ritmo degli stessi personaggi in movimento) aiutano difatti ciascun spettatore a far tesoro di questa importante tradizione e patrimonio del cristianesimo, che in San Francesco d’Assisi trovò il suo ideatore. Firenze, alla Badia Fiorentina l’arte si sposa con la spiritualitàI monaci e le monache delle Fraternità Monastiche di Gerusalemme hanno deciso di dotare la Badia Fiorentina (Firenze) di un presepe degno di una chiesa così ricca di arte e di spiritualità. L’opera è stata commissionata a Carlo Reggioli, maestro della terracotta, autore dei presepi di Santa Maria del Fiore e del Duomo di Fiesole. La composizione, realizzata in terracotta imprunetina, è ispirata direttamente da due tavole di Filippo Lippi. Le statue della Vergine, di San Giuseppe e del Bambino sono a grandezza quasi naturale; il gruppo è sovrastato da una Colomba simbolo dello Spirito e da due mani in bassorilievo, che evocano il Padre, per completare un presepe dal singolare tratto «trinitario». Davanti, invece, si vede San Giovannino. L’opera, come si può immaginare, ha avuto un costo piuttosto elevato: chi volesse contribuire, singolo benefattore o gruppo di amici, può farlo con un versamento sul conto corrente postale numero 26047506 intestato a Fraternità monastica Badia Fiorentina specificando nella causale «offerta Presepe». Cottolengo, disabili e volontari per un Natale di solidarietà«Con gioia andiamo insieme incontro al Signore che viene»: questo è lo spirito che ha animato i lavori di creazione e allestimento del presepe del Cottolengo «Piccola Casa Della Divina Provvidenza» in via dei Cappuccini 6/A a Montughi (Firenze). Il presepe che si trova all’ingresso è il risultato del lavoro comune di circa 40 ospiti con diversi gradi di disabilità e di 15 volontari che per circa un mese, il sabato si sono ritrovati e hanno lavorato duramente.«Con l’avvicinarsi della festa del Natale – spiega suor Adriana ideatrice del presepe e educatrice arrivata da appena due mesi – è importante coinvolgere gli ospiti, perché non volevamo fare solo un discorso teorico religioso, ma volevamo fargli partecipare a questa festa molto importante. Una persona disabile, inoltre, sente maggiormente le cose che vive e questo è il nostro obiettivo».Una particolarità di questo presepe sono i materiali con cui è stato prodotto: bottigliette di yogurt e diversi tipi di stoffe per il corpo ed i vestiti dei personaggi, trecce di lana per i capelli, sugheri e cotone idrofilo per le pecorelle e carta di tutti i tipi e colori per le case, il paesaggio e le stelle e come in ogni presepe che si rispetti un po’ di muschio nei punti giusti.Questo presepe non ha avuto solo la funzione di rallegrare tutto l’edificio e portare le atmosfere natalizie, ma ha dato agli ospiti con disabilità meno gravi un’ottima occasione di comunicazione e di relazione poiché per realizzarlo hanno dovuto stare insieme lavorare e scambiarsi le informazioni perché tutto fosse perfetto. Ma non è finita qui, perché a testimonianza di tutto questo immenso lavoro accanto al presepe c’è un cartellone pieno di foto che dà la prova del lavoro svolto. (Rebecca Romoli) Pelago, il presepe non è vivente ma si muove Il 24 dicembre, alle ore 15, a Pelago (Fi), viene inaugurato il nuovo presepe meccanizzato, collocato nella ex-cappellina delle suore situata in via de’ Renai, 154. Il presepe voluto e finanziato dalla parrocchia è stato realizzato, in collaborazione con la Casa Famiglia di Pelago da tre giovani (Andrea e Stefano Artenzioli e Alessio Gramigni) che per tre mesi, hanno lavorato a realizzare, con realismo impressionante, monti, alberi e personaggi che occupano una superficie di 12 metri quadrati. In questi ultimi venti giorni il lavoro li ha impegnati in tutti momenti liberi dalle loro attività professionali e scolastiche, compresi i giorni festivi. Oltre ad alcuni personaggi meccanizzati, ed un mulino a vento in movimento, vi si trova un ruscello la cui acqua scorre, il ciclo giorno/notte, il tutto accompagnato dalla musica natalizia. Il presepe resterà aperto dal 24 dicembre al 31 gennaio, tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 17 (giorni festivi: dalle ore 10 alle ore 23 ). L’ingresso è gratuito; viene richiesta una offerta volontaria per il rimborso delle spese. Capannucce in mostra a Castel San NiccolòNei paesi collinari e nei borghi montani dell’alto Casentino il Natale è già nell’aria: c’è gioiosa animazione per le vie e nelle piazze per la sistemazione degli addobbi, dei «fondi» e delle vetrine dove saranno collocati tanti piccoli presepi provenienti da ogni parte del mondo. «La rassegna di presepi artistici è composta di oltre cento opere in miniatura, – ci ha detto la signora Daniela, attiva componente della Pro Loco di Strada in Casentino – sono presepi che rappresentano i cinque Continenti, opere in cui si vede la cultura, il folclore e, soprattutto l’arte. Vanno segnalati i presepi di ispirazione napoletana di un artista della Romagna con i personaggi fatti di stoffe antiche e porcellana, due presepi della piccola grande suora indiana che sta a Spalanni, tre artistici presepi delle suore camaldolesi di Pratovecchio e quattro presepi tipici della città di Cracovia dell’Associazione Italo-Polacca di Firenze». Alla cerimonia di inaugurazione della rassegna dei presepi artistici, che si è tenuta sabato 11 dicembre a Castel San Niccolò, erano presenti il vescovo Luciano Giovannetti, il presidente della Provincia di Arezzo Vincenzo Ceccarelli, il sindaco del Comune di Castel San Niccolò Paolo Renzetti, e tantissima gente giunta da ogni parte del Casentino, da Firenze e dalla vicina Romagna. La mostra, che rimarrà aperta fino al 6 gennaio, è stata visitata in questi primi giorni da centinaia di persone che hanno espresso giudizi lusinghieri, sia per la coreografia dell’allestimento, sia per il numero dei piccoli presepi e per l’originalità degli stessi. Domenica 12 dicembre si è svolta per l’intera giornata la tradizionale Fiera dell’albero di Natale. I commercianti, provenienti da tutto il Casentino e dalle altre vallate della Provincia di Arezzo e oltre, hanno messo in bella mostra sopra i «banchi», collocati in diverse parti del paese, le mercanzie più varie: dai dolciumi ai giocattoli, dai casalinghi alla chincaglieria, dai vestiti agli ombrelli. L’hanno fatta da padroni, naturalmente, gli alberi di Natale di varie dimensioni che hanno trovato ospitalità in Piazza Piave, in un grande stand coperto. A tutti i numerosi acquirenti di un abete, è stata offerta una strenna natalizia consistente in un sacchetto di farina dolce di castagne e una confezione di funghi porcini secchi. Nella Piazza Matteotti, sotto le Logge del Grano, sono stati offerti alcuni prodotti tipici della gastronomia locale: dalla polenta di castagne con ricotta alle «brici», dal «baldino» al «vin brulé». (Alboino Seghi) FirenzeCome ogni anno è iniziata la «caccia al presepe più originale». E, come ogni anno, non mancano allestimenti che spiccano per singolarità delle idee o per l’insolito materiale utilizzato, per la grandiosità o per la particolarità della rappresentazione. Sauro Mari, ad esempio, è l’originale ideatore, insieme alla collaborazione di Claudio Chiti, che ha allestito le luci, del presepe artistico realizzato nella chiesa di San Pietro a Lecore, presepe interamente creato con materiale di recupero (scatole, tralci di vite e altro ancora), aperto e visitabile dalla notte di Natale fino al 16 di gennaio. Per informazioni è possibile chiamare il numero: 3391339793 (Lucia).

Tra i presepi sicuramente originali va ricordato quello interreligioso dei ragazzi delle classi II e III della scuola media «Anna Lapini» (la Fantina). Il presepio infatti propone la rappresentazione di una strada, quella della storia, lungo la quale sono riprodotte una sinagoga, una moschea e la basilica di san Pietro. Al termine della strada una luce, che rappresenta Dio, punto di riferimento irrinunciabile per tutti gli uomini, mentre al suo inizio la capanna della natività, simbolo di Gesù «nostra pace, Colui che ha fatto dei due un popolo solo». Per informazioni chiamare il numero 055.2342675 oppure 055.2269793.

Il presepe della comunità del Carmine, a Firenze, poi, spicca per l’originalità del tema. Il presepe è infatti dedicato alla città di Betlemme traendo spunto dall’origine del suo nome: «casa del pane» ed è visitabile nella basilica del Carmine. Dall’8 dicembre alla domenica dopo l’Epifania è visitabile inoltre quello della chiesa di Santo Stefano ad Ugnano, collocato nell’ambiente della vecchia tinaia. Il presepe, che nasce dalla cooperazione tra la comunità della parrocchia di Ugnano e quella di Mantignano, può essere ammirato nei giorni festivi dalle 15 alle 19,30 e nei giorni feriali su richiesta al numero 055.780298. Presenti 70 personaggi in terracotta, di cui 8 meccanici, con vestiti interamente cuciti a mano. Le 24 statue di produzione sud-tirolese animano il presepio di santa Lucia sul Prato, visitabile dal 22 dicembre, la domenica con orario 8-11.30, 15.30-18.30.

La basilica di Santa Maria Novella (Firenze), poi, propone un presepio di statue di gesso risalenti al secolo scorso, allestito a cura del sacrista Piero Santo e aperto dal lunedì al sabato (escluso il venerdì) dalle ore 9.30-16.30, e la domenica dalle 8 alle 12. Si rifà all’antica tradizione del presepe napoletano seicentesco quello allestito nella chiesa di San Lorenzo (Firenze), detto dei 100 per il numero dei personaggi presenti. La Sacra Famiglia collocata in un tempio in rovina è circondata da una miriade di personaggi intenti nei mestieri più diversi: la signora che vende castagne, il pescivendolo, una banda di suonatori, una mamma che allatta. A questo da aggiungere la ricchezza dei particolari rappresentati, dagli arredi degli interni delle case, ai particolari degli effetti di luce tutti realizzati a mano dall’artista Federico Batoli. Degno di nota anche il presepe realizzato nella scuola materna «Corpus Domini» di via Rucellai, fatto con pietre dipinte: i genitori hanno aiutato i bambini a disegnare i personaggi sui sassi, per comporre una rappresentazione semplice e suggestiva della natività.

Da oltre trent’anni, la basilica di San Lorenzo (Firenze) accoglie nella cripta la mostra dei presepi. Sarà aperta dalla notte di Natale fino al 6 gennaio (orario 16-19; giorni festivi anche 10-12,30. La premiazione avverrà in basilica, il giorno dell’Epifania alle 16,30.

Sono solo alcune segnalazioni, tra le tante arrivate alla nostra redazione. Anche quest’anno quindi, la «caccia al presepe più originale» si fa difficile. In un clima natalizio sempre meno (purtroppo) legato alla magia della natività, la voglia di dar vita, in maniera visibile, alla nascita di Gesù per fortuna non sembra tramontare. (Sara D’Oriano; ha collaborato Carmelina Rotundo)

PratoDal 1223, anno in cui s. Francesco ricostruì a Greccio la scena della Natività, fino ai giorni nostri, la rievocazione dell’incarnazione di Dio con il presepe è il segno più vero del Natale. In tutte le chiese si allestiscono le «capannucce». Noi ne segnaliamo alcune, senza la pretesa di riuscire esaustivi. Si tratta di presepi che vale la pena sicuramente andare a visitare. S. FRANCESCOL’ampio presepe meccanico, realizzato da Luciano Cattarin e sua moglie Luciana Mercatanti, nasce dalla consumata esperienza dei presepi napoletani e dai viaggi di studio in Palestina. È attuato con dovizia di particolari, in scene in sè compiute e legate insieme dal filo del racconto. Ecco allora che i luoghi tipici della terra di Palestina e Giordania, il Mar Morto, Ur nei Caldei, si rendono protagonisti delle scene bibliche: l’Annunciazione, la fuga in Egitto, il Battesimo di Gesù e naturalmente la Natività. Un attento gioco di luci sottolinea con forza il senso simbolico delle scene: il sole che nasce dietro l’Annunciazione e che tramonta dietro le piramidi conferma il messaggio di vita nuova che giunge con la nascita di Cristo, e sancisce il definitivo tramonto della religione pagana.Nel chiostro è presente anche una mostra-mercato di prodotti artigianali, realizzati dagli artigiani di Betlemme, a sostegno di progetti formativi per gli studenti in Terra Santa, e sono in mostra altri presepi di pregio. L’esposizione è aperta fino al 6 gennaio, dal lunedì al venerdì il pomeriggio, sabato, domenica e festivi mattina e pomeriggio. RESURREZIONEUna vera e propria messa in scena teatrale, che rimanda quasi alle sacre rappresentazioni di gusto medievale, quella allestita nella parrocchia della Resurrezione. Il grande spazio del palco dove il presepe si estende è chiuso sui due lati da una grande fonte d’acqua che si raccoglie in un laghetto, e dalla grotta con la scena della Natività. Al centro il grande spazio vuoto del deserto, immenso, attraversato solo da un timido cammelliere. Sullo sfondo, la città di Gerusalemme. Grandiosamente essenziale, potentemente comunicativo: nel deserto delle difficoltà dell’umana esistenza, Cristo si dona come Vita, nella grotta, nella fonte d’acqua viva. S. Maria delle CARCERINella cripta di S. Maria delle Carceri, il fedele si trova immerso nell’abbraccio ecumenico con cui i sei piccoli presepi disposti a semicerchio lungo le pareti di pietra accolgono il visitatore. Ciascuno ha una provenienza diversa: dall’Angola e dalla Tanzania i presepi di ebano raffiguranti diverse etnie tribali; dalla Terra Santa statue monoblocco di legno di ulivo, di materia levigata ad arte; dall’Equador il tipico presepe campesino, con il tradizionale numero di otto personaggi vestiti secondo il costume andino; da Montepiano il presepe di stoffa grezza delle suore di Maria, che hanno intessuto la trama delle vesti dei personaggi di un senso di sospensione e attesa, con un san Giuseppe in raccolta riflessione, come indicano le Scritture; infine il presepe tradizionale di Prato, in cui la capanna è fatta solo di rotoli di stoffa, dei colori della bandiera della pace. Ogni piccolo Gesù nasce coi tratti somatici e nell’ambiente che circonda gli artigiani artefici delle statue. MISERICORDIANella piccola cappella della sede operativa della Misericordia, il presepe è un lavoro di squadra. La nascita di Cristo vede arrivare da più parti la collaborazione per creare al nascituro, ancora assente nella grotta, una degna accoglienza. C’è chi riveste di carta la scatola per costruire la capanna, chi porta qualche pastore, che raccoglie il muschio. Ogni tanto qualcuno si affaccia per dare un suggerimento: l’inginocchiatoio per l’adorazione nasce così. Presepe semplice, che recupera il suo senso grande di aggregazione e partecipazione umana. S. BARTOLOMEOPresepe tradizionale, quello della chiesa di S. Bartolomeo. E come vuole la tradizione, sarà visibile solo dalla notte del 24 dicembre, proprio come quello realizzato da S. Francesco. La grande scena si apre su un paesaggio montagnoso, con la grotta su un lato e dall’altra parte una serie di belle abitazioni tutte realizzate artigianalmente, che docili degradano fino alla pianura dove pastori e paesani si mettono in cammino per adorare il Bambino che nasce. Lontano, a dare il senso temporale alla scena, dei templi pagani, ricordo vivo della Roma di Augusto. Santa LuciaI Re Magi sono il quarto personaggio che anche quest’anno la parrocchia di Santa Lucia regalerà a tutti coloro che celebreranno, la notte del 24 dicembre, il Santo Natale nella chiesa parrocchiale. Come ormai da tradizione i protagonisti del presepe sono realizzati in vetro dalla fantasia della signora Lory Bruschi e dall’esperienza della vetreria Durgoni. Per sottolineare ulteriormente il legame fra parrocchia e parrocchiani in chiesa verrà realizzato un presepe gigante con le stesse fattezze dei personaggi in miniatura e stilizzati regalati alle famiglie, lo stesso dono è stato fatto a una delegazione di Ebensee, città gemellata con la parrocchia di santa Lucia. Ogni anno vengono realizzati dai 5.000 ai 6.000 pezzi, ma per questo Natale si è raggiunto quota 18.000, visto che i personaggi in dono sono tre. VergaioQuest’anno a Vergaio la fantasia di Alessandro Coppini ha partorito un presepe singolare dove si alterna il giorno con la notte e le palme sono mosse da un vento particolare. L’ambientazione in compenso è tipica della Terra santa, il paesaggio alterna infatti roccia a sabbia, con una piccola oasi, trovata tecnica per nascondere il meccanismo che crea l’alterarsi del meriggio, il giorno, il tramonto e la notte, oltre che l’effetto vento. Non potevano mancare il fiume, con acqua vera, il laghetto e ovviamente la capanna con i personaggi principali. Il presepe allestito nella Chiesa vecchia resterà aperto tutti i sabato e domenica, la mattina dalle 10 alle 13, il pomeriggio dalle 16 alle 19. Soltanto il 24 dicembre, l’orario sarà, la mattina dalle 10 alle 13 e il pomeriggio dalle 16 alle 24, e anche dopo la messa della notte di Natale. Tale iniziativa gode del Patrocinio della Circoscrizione Prato Ovest. Nella chiesa nuova, durante la funzione del 24 dicembre sarà presente un presepe vivente realizzato dai ragazzi del catechismo. (Alessandra Agrati e Lucia Pecorario) Pisa Arte, tradizione e devozione si fondono nei presepi. Se ne trovano ovunque: nelle case, nelle scuole, negli ambienti di lavoro e, naturalmente, nelle parrocchie. Un presepe particolare quello di San Casciano: al posto delle statuine infatti vengono usati personaggi a grandezza naturale ricavati da manichini sapientemente trattati e vestiti, inseriti in ambienti di lavoro ogni anno diversi. Per il presepe 2004, all’interno di una navata della pieve, è stata rappresentata una falegnameria, dove troviamo tanti attrezzi di una volta, una sorgente di acqua fresca zampillante, una signora intenta a cucinare di fronte ad una pentola fumante e tante altre figure fino ad arrivare al cuore del presepe: l’umile stalla dove sta per nascere Gesù. Un presepe particolare anche perché attraverso un percorso tutti possono entrarvi per ammirarlo in tutti i suoi particolari e dove specialmente i più piccoli possono rivivere pienamente la magia del Santo Natale. Affiata l’èquipe che lavora intorno al presepe: al gruppo di una decina di persone che s’improvvisano falegnami, muratori, elettricisti e quanto altro serve si sono aggiunte quest’anno le mani esperte di alcune signore del paese che hanno realizzato i costumi e di tanti altri che si sono impegnati a reperire vecchi attrezzi e stoffe. Il presepe a misura d’uomo – arrivato alla sua quinta edizione – è stato inaugurato la settimana scorsa con un concerto eseguito dal coro dell’università. Alla festa di apertura sono intervenuti l’arcivescovo, il rettore dell’università Marco Pasquali, il sindaco di Cascina Moreno Franceschini. Le voci che risuonavano tra le navate dell’antica chiesa (la pieve di San Casciano è del XIII secolo, ndr) da poco restaurata sono state incise in un cd che fa da colonna sonora alla natività di quest’anno. Il presepe a misura di uomo è aperto alle visite di curiosi, appassionati e fedeli dal 17 dicembre al 6 gennaio 2005 dalle ore 15,30 alle ore 20, ma viene presentato anche via internet, al sito www.presepesancasciano.it e da questa edizione nei pieghevoli realizzati dalla provincia sulle più significative iniziative natalizie. Ambientazione suggestiva per il presepe dell’Antro del Corchia (nel cuore delle Alpi Apuane) realizzato dalla società che gestisce la grotta in collaborazione con i maestri carnevalai di Viareggio. Il presepe, costituito dai cinque personaggi della Natività, è stato fatto con i residui della lavorazione del marmo, ed è visitabile tutti i giorni (esclusi il 24 e il 25 dicembre) fino al 6 gennaio 2005 dalle ore 10 alle ore 15. Le visite guidate, sono abbinate alla visita alla grotta dell’Antro. Il punto di partenza per l’escursione è Levigliani, un piccolo paese ai piedi del monte Corchia, a diciotto chilometri dal litorale versiliese. L’ingresso delle grotte è raggiungibile con un servizio di bus navetta. Lo straordinario scenario, nelle viscere della terra, privilegio di alcuni esploratori fino al 2001, è stato aperto al pubblico con un itinerario da percorrere di circa due chilometri e un dislivello massimo di 43 metri. In questo luogo di straordinaria bellezza che la natura, nel corso di un migliaio di anni, è riuscita a creare, si è quindi inserito per il terzo anno il presepe. Per ulteriori informazioni e per le prenotazioni rivolgersi alla biglietteria dell’Antro del Corchia (0584 778405) oppure visitare il sito www.antrocorchia.it (e-mail: info@antrocorchia.it ). A Querceta, sono stati i volontari del gruppo «Per servire» che si occupano di ragazzi con handicap, ad allestire il presepe animato nell’ex asilo Galleni (via Galleni 53), arrivato quest’anno alla sua ventesima edizione. Un presepe che rappresenta la Versilia storica dei primi anni del ‘900, riproducendo fedelmente il suggestivo paesaggio delle Alpi Apuane, la lavorazione del marmo, le cave, la lizza e i mestieri dell’epoca con oltre 80 movimenti. Il presepe di Querceta, inaugurato sabato scorso, è aperto dal lunedì al sabato dalle ore 15 alle ore 18, nei giorni festivi anche dalle ore 10 alle ore 12, fino al 9 gennaio 2005. La porta che racchiude i segreti e le innovazioni del presepio di Riparbella sarà riaperta la notte di Natale. Un presepio fatto di rete, gesso, ferro, stoffa, legno e polvere di alabastro, animato con oltre 140 personaggi mobili, impegnati nei vari mestieri artigianali, in campagna, nei boschi e negli antichi borghi; tutto ciò è accompagnato da effetti luminosi: alba, giorno, tramonto, notte, stella cometa, fuochi, laghi, cascate e fontane, e copre una superficie di 80 metri quadri. «Il presepio – dice il parroco di Riparbella don Bruno Chiavacci, uno degli artigiani che lavora a quest’opera – è un mezzo semplice e bello che ci fa comprendere meglio il mistero della nascita di Gesù e il suo messaggio di pace vera. La mangiatoia è diventata il trono più alto dell’universo, ma fin dalla sua nascita questo Dio insegna agli uomini l’umiltà e la fraternità con tutto il creato». Il presepe di Riparbella può essere visitato dalla notte di Natale fino al 28 febbraio, tutti i giorni dalle 9 alle 20. Da Riparbella a Barga. Qui, come è ormai tradizione, la sera di giovedì 23 sarà rappresentato il presepe vivente dei vecchi mestieri, che si svolgeranno nelle piccole strade del paese della Garfagnana. Verso le ore 22,30 la Madonna e San Giuseppe s’incammineranno verso piazza del Duomo dove è stata allestita una capanna. Una cometa (cioè un razzo) e il suono delle campane segneranno la partenza di pastori, mestieranti e dei Re Magi, che andranno a rendere omaggio al Bambinello.

A Barga si svolge anche un concorso di presepi. A promuoverlo il «Giornale di Barga» che invita famiglie e associazioni a partecipare: la premiazione nell’anno nuovo.

Ha una lunga tradizione il presepe di San Martino a Ulmiano: realizzato da Osvaldo Coli nel 1950, è stato in mostra anche in Banchi a Pisa, a Genova e a Milano. Nel presepe vi sono 80 personaggi mossi da dodici ruote di bicicletta e che rappresentano i quadri dell’Annunciazione, della nascita di Gesù, della visita dei pastori e dei Re Magi, della strage degli innocenti e della fuga in Egitto. Il presepe, curato oggi da Angelo Quintavalli, si può visitare tutti i giorni festivi e prefestivi dalle ore 15 alle ore 19. (Francesca Scarpellini)

Marina di Carrara, un grande presepe nella parrocchia della SS. AnnunziataE’ la prima volta che la parrocchia della Santissima Annunziata di Marina di Carrara realizza un grande presepe che merita di essere visto. Occupa una superficie di circa venticinque metri quadrati e attraverso suggestivi accorgimenti tecnici riesce a creare un’atmosfera di grande coinvolgimento nel mistero del santo Natale. Un pannello reca la scritta tratta dal prologo del Vangelo di Giovanni: «…e venne ad abitare in mezzo a noi….». Giochi di acqua e di luce, aiutano i visitatori a meditare questa frase. L’ingresso è gratuito.

Il Natale negato

Presepi viventi

Il Mistero nel silenzio di una Notte luminosa

Natale, la rinunzia e il fanatismo, due facce della confusione