Dossier
La scuola pubblica e privata in Toscana
A seguito delle riforme istituzionali degli ultimi anni anche il sistema dell’istruzione vede ampliato il ruolo della Regione e degli Enti locali nella definizione della rete di offerta formativa e educativa.
Ecco una fotografia della situazione toscana, caratterizzata da un sistema pubblico in fase di riorganizzazione (vedi rassegna Burt a fianco) e da una presenza di istituti privati in cui rileva il ruolo della componente cattolica, operante in ogni ordine e tipo di scuola.
Tabella 1
La tabella riporta la consistenza in alunni e classi, per provincia, delle scuole statali della nostra regione. Si ricorda che la scuola non statale ha mediamente una consistenza in alunni del 10% ma con valori assai diversi nei vari ordini scolastici: si va da un 33% nella scuola dell’infanzia, al 3% della scuola media (vedi paragrafo 2.1). Il numero di alunni per classe è un utile parametro per capire la distribuzione del servizio scolastico e le caratteristiche di quel territorio. La Toscana supera i parametri medi nazionali nella scuola dell’infanzia e nella scuola media ed è più bassa nella scuola elementare; la media complessiva è praticamente identica. La distribuzione di tale parametro sui livelli provinciali è assai più variabile, probabilmente in conseguenza di fattori demografici e dell’orografia del territorio, tant’è che gli scarti maggiori verso il basso, dalla media regionale, si hanno per le province di Massa (- 2% nella scuola elementare), Grosseto (- 2,2% nella scuola dell’infanzia) e Siena (- 1,3% nella scuola media). I valori più alti si hanno per Prato (+ 1,7% nella scuola dell’infanzia, + 2,1% nella scuola elementare) e Firenze (+ 0,7 nella scuola media), zone caratterizzate tra l’altro dalla maggiore urbanizzazione e dalla maggiore presenza di stranieri sul totale della popolazione residente (anche se tale aspetto non è stato oggetto di rilevazione nella tabella 1).
Tabella 2
Tabella 3
Tabella 4
La composizione delle scuole materne in Toscana indica una forte presenza di istituti cattolici, a conferma dei dati della tabella precedente, costituendo le scuole gestite da enti religiosi la maggioranza delle scuole d’infanzia parificate. In realtà, come meglio specificato più avanti, le istituzioni religiose sono solo uno dei soggetti gestori di scuole cattoliche. Il loro numero e la loro presenza su tutto, il territorio regionale ne fanno comunque la presenza più significativa.
Il totale degli istituti scolastici cattolici è amministrato da enti gestori di diversa natura. Oltre la metà (155) è costituito da congregazioni religiose, cui si affiancano le parrocchie (95), le cooperative (26) e altre realtà organizzate (35), riconducibili a diocesi, enti morali, istituzioni. La varietà e diversità istituzionale degli enti gestori influenza e corrisponde alla diversità organizzativa e strutturale delle singole realtà scolastiche, non esistendo ad oggi un modello di istituto scolastico unitario.