Italia

25 aprile, da Ciampi medaglie alla Toscana

Nel 61.mo anniversario della Festa della Liberazione il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha consegnato medaglie d’oro al merito civile a Comuni, Province e persone che si sono distinte per il loro impegno durante la lotta di liberazione. Sul palco d’onore, erano rappresentate le alte cariche dello Stato, dal presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, al presidente della Corte Costituzionale Annibale Marini, dal vicepresidente del Senato Lamberto Dini, al ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu, ai vertici delle forze armate. Ai due lati del palco, da una parte i gonfaloni dei comuni e delle province insignite della medaglia d’oro al merito civile; dall’altra parte le associazioni partigiane e degli ex combattenti, con le loro insegne.

La Toscana è stata protagonista con le medaglie ai comuni di Greve in Chianti, Massa, Casola in Lunigiana, Larciano e Monticano e quelle al grande ciclista Gino Bartali, Giorgio Nissim, e a quattro sacerdoti lucchesi: don Guido Cesare Staderini, don Sirio Niccolai, don Arturo Paoli e don Renzo Giovanni Tambellini.

Ecco le medaglie che riguardano la Toscana con le motivazioni.

Comune di Greve in Chianti (FI) – Centro di rilevante importanza strategica, durante l’ultimo conflitto mondiale, fu teatro di violenti scontri fra gli opposti schieramenti, subendo devastanti bombardamenti che causarono la quasi totale distruzione dell’abitato e delle infrastrutture. La popolazione, con eroico coraggio, profonda fede nella libertà e fierissimo contegno partecipava alla lotta partigiana, esponendosi a feroci rappresaglie e sopportando la perdita di un numero elevato dei suoi figli migliori. Offriva inoltre un’ammirevole prova di generoso spirito di solidarietà, dando ospitalità e rifugio ai soldati italiani e alleati sbandati o fuggiti dai campi di concentramento. 1940 – 1945 Greve in Chianti (FI). –

Comune di Massa – Città strategicamente importante, situata sulla linea gotica, fu oggetto di atroci rappresaglie e rastrellamenti e di devastanti bombardamenti che causarono la morte di centinaia di concittadini e la quasi totale distruzione dell’abitato. La popolazione, costretta all’evacuazione, dovette trovare rifugio sulle montagne e nei paesi vicini, tra stenti e dure sofferenze. Partecipava generosamente alla guerra partigiana e con dignità e coraggio affrontava, col ritorno alla pace, la difficile opera di ricostruzione morale e materiale. 1944 – 1945 Massa.

Comune di Casola in Lunigiana (MS) – Piccolo centro generosamente impegnato nella lotta partigiana subiva un efferato eccidio da parte delle truppe naziste, che trucidarono brutalmente quindici cittadini inermi, incendiarono abitazioni e rastrellarono i pochi beni delle famiglie contadine. La popolazione con coraggio ed altissima dignità morale seppe resistere agli orrori della guerra, dando ammirevole esempio di spirito di sacrificio ed amor patrio. 23 novembre 1944 – Casola in Lunigiana (MS).

Comune di Larciano (PT) – Centro di circa cinquemiladuecento abitanti, durante l’ultimo conflitto mondiale, subiva una delle più efferate ed atroci rappresaglie da parte delle truppe naziste, che trucidarono centosettantacinque cittadini inermi, soprattutto donne, giovani e bambini. La popolazione, sorretta da profonda fede in un’Italia migliore, libera e democratica, partecipava alla lotta al nazifascismo, dando luminoso esempio di eccezionale abnegazione, incrollabile fermezza ed amor patrio. 23 agosto 1944 Larciano (PT).

Comune di Monticiano (SI) – Piccolo Comune di duemilaseicento abitanti in maggioranza agricoltori, distintosi per la ferma opposizione al regime, con fierissimo contegno e indomito spirito patriottico si sollevava contro i nazifascisti, partecipando con la formazione dei primi nuclei partigiani alla guerra di Liberazione. Oggetto di feroci rappresaglie, deportazioni e barbarie, sopportava la perdita di numerosi suoi concittadini, dando luminoso esempio di profonda fede in un’Italia migliore, libera e democratica. 1943 – 1945 Monticiano (SI).

Gino Bartali alla memoria – Nel corso dell’ultimo conflitto mondiale, con encomiabile spirito cristiano e preclara virtù civica, collaborò con una struttura clandestina che diede ospitalità ed assistenza ai perseguitati politici e a quanti sfuggirono ai rastrellamenti nazifascisti dell’alta Toscana, riuscendo a salvare circa ottocento cittadini ebrei. Mirabile esempio di grande spirito di sacrificio e di umana solidarietà. 1943 Lucca.

Giorgio Nissim – alla memoria – Nel corso dell’ultimo conflitto mondiale, con encomiabile spirito altruistico e preclara virtù civica, promosse la costruzione di una struttura clandestina che diede ospitalità ed assistenza ai perseguitati politici e a quanti sfuggirono ai rastrellamenti nazifascisti dell’alta Toscana, riuscendo a salvare circa ottocento cittadini ebrei.Mirabile esempio di grande spirito di sacrificio e di umana solidarietà. 1943 Lucca.

Don Guido Cesare Staderini alla memoria – Nel corso dell’ultimo conflitto mondiale, con encomiabile spirito cristiano e preclara virtù civica, collaborò alla costruzione di una struttura clandestina che diede ospitalità ed assistenza ai perseguitati politici e a quanti sfuggirono ai rastrellamenti nazifascisti dell’alta Toscana, riuscendo a salvare circa ottocento cittadini ebrei. Mirabile esempio di grande spirito di sacrificio e di umana solidarietà. 1943 Lucca.

Don Sirio Niccolai – Nel corso dell’ultimo conflitto mondiale, con encomiabile spirito cristiano e preclara virtù civica, collaborò alla costruzione di una struttura clandestina che diede ospitalità ed assistenza ai perseguitati politici e a quanti sfuggirono ai rastrellamenti nazifascisti dell’alta Toscana, riuscendo a salvare circa ottocento cittadini ebrei. Mirabile esempio di grande spirito di sacrificio e di umana solidarietà. 1943 Lucca.

Don Arturo Paoli – Nel corso dell’ultimo conflitto mondiale, con encomiabile spirito cristiano e preclara virtù civica, collaborò alla costruzione di una struttura clandestina che diede ospitalità ed assistenza ai perseguitati politici e a quanti sfuggirono ai rastrellamenti nazifascisti dell’alta Toscana, riuscendo a salvare circa ottocento cittadini ebrei. Mirabile esempio di grande spirito di sacrificio e di umana solidarietà. 1943 Lucca.

Don Renzo Giovanni Tambellini – Nel corso dell’ultimo conflitto mondiale, con encomiabile spirito cristiano e preclara virtù civica, collaborò alla costruzione di una struttura clandestina che diede ospitalità ed assistenza ai perseguitati politici e a quanti sfuggirono ai rastrellamenti nazifascisti dell’alta Toscana, riuscendo a salvare circa ottocento cittadini ebrei. Mirabile esempio di grande spirito di sacrificio e di umana solidarietà. 1943 Lucca. (Fonte: ANSA).