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8 MARZO: AMNESTY INTERNATIONAL, CAMPAGNA MONDIALE PER FERMARE LA VIOLENZA SULLE DONNE

Nel mondo almeno una donna su tre, nel corso della propria vita, ha subito o subirà gravi forme di violenza. A denunciare l’atrocità della violenza sulle donne è Amnesty international, lanciando la sua nuova campagna biennale, che in Italia si chiama “Mai piu’ violenza sulle donne”. “La violenza sulle donne – puntualizza l’organizzazione – è un’atrocità nei confronti dei diritti umani”. Il rapporto di Amnesty intitolato “Mai più? Fermiamo la violenza sulle donne” (Gruppo Abele Editore, Torino) denuncia le molteplici forme di violenza sulle donne, da quella nei conflitti armati a quella all’interno della famiglia. “La violenza – si legge nel rapporto – colpisce in più modi le donne nei conflitti armati: le bambine soldato sono regolarmente stuprate dai propri commilitoni; le donne e le bambine estranee ai combattimenti vengono mutilate, stuprate e uccise come si trattasse di un’arma di guerra; il rientro dei soldati nelle proprie case produce un ulteriore aumento della violenza domestica”.

Secondo Amnesty ogni Paese del mondo è da biasimare “per il fatto di non essere in grado di proteggere le donne nelle loro case”. Tra gli obiettivi della campagna: “chiedere a ogni uomo e a ogni donna di impegnarsi per porre fine alla violenza sulle donne; porre fine all’impunita’ nei confronti dei responsabili delle violenze sulle donne, sia in tempo di pace che durante i conflitti; ottenere l’abolizione delle leggi discriminatorie nei confronti delle donne e l’adozione o l’applicazione di leggi efficaci e di altre misure per proteggere le donne dalla violenza; richiamare la responsabilità collettiva e individuale degli Stati per impedire, sottoporre a inchiesta, punire e risarcire ogni atto di violenza sulle donne, sia in tempo di pace che durante i conflitti; garantire un’azione efficace per fermare la violenza sulle donne all’interno delle comunità locali da parte delle autorità civili e religiose e dei sistemi di giustizia informali e paralleli”. Sir