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A1 FIRENZE-BOLOGNA, CARD.CAFFARRA CELEBRA MESSA GALLERIA VARIANTE VALICO DOVE MORI’ OPERAIO

Giubbotto fosforescente e caschetto giallo di protezione in testa, ha visitato la galleria dove da due anni è cominciato lo scavo più lungo e difficile (8,8 km), poi ha celebrato messa sotto le volte dello stesso tunnel a Badia Nuova e infine si è fermato a pranzo con gli operai seduto fra loro. L’arcivescovo di Bologna, card. Carlo Caffarra, ha voluto compiere una visita al cantiere dell’impresa Todini che ha vinto l’appalto per tre lotti del progetto della variante di valico fra Bologna e Firenze dove si realizza la galleria di base che collegherà i due versanti. Tutto è nato dopo l’ultimo incidente sul lavoro avvenuto nel marzo scorso, quando un operaio di 53 anni, Antonio Maciocia, un caposquadra minatore, morì schiacciato da un fronte dello scavo che all’improvviso crollò. “Ho letto di questo incidente (il terzo mortale tra i vari lotti da quando sono cominciati i lavori, ndr) e ho chiesto se era possibile incontrare gli operai”, ha raccontato Caffarra. Il desiderio è stato accolto: oggi la visita accompagnata dalla messa, dal pranzo e dalle immancabili foto ricordo con gli operai. Ricevuto da Luisa Todini, presidente della holding del gruppo di costruzioni, l’arcivescovo di Bologna ha compiuto una visita al campo base dove dormono 270 fra operai e tecnici che lavorano sette giorni su sette con tre turni di otto ore. Ventuno giorni filati in galleria per lo scavo (sarà finito nel 2010) prima di godere di cinque giorni di riposo e poter tornare a casa. Poi il cardinale ha incontrato in una saletta la vedova e i figli del caposquadra deceduto, quindi i rappresentanti sindacali (Alessandro Alberani e Rita Caponi della Cisl, Flavia Tolomelli della Fillea-Cgil) che gli hanno posto il problema della sicurezza esprimendo il forte timore che nella frammentazione degli appalti e dei lotti (quelli della variante in tutto sono 13, ndr) i “costi compressi riguardino proprio la sicurezza”. Da qui la richiesta che il problema sia al centro delle preoccupazioni non solo del sindacato e che la formazione alla sicurezza venga fatta all’inizio dei turni di lavoro, non alla fine quando gli operai sono stanchi e spesso avvengono gli incidenti mortali. Luisa Todini nel breve saluto al cardinale sul piazzale del campo base ha voluto ricordare che sul totale dei costi dell’opera 70 milioni sono destinati alla sicurezza. “Noi ce la stiamo mettendo tutta. Anche voi – ha aggiunto rivolta agli operai – cercare di mettercela tutta”. L’ingegner Gennarino Tozzi, responsabile Nuove Opere di Autostrade per l’Italia, da parte sua ha detto che la rapidità non può compromettere la sicurezza”. Poi la salita alla galleria per la visita e la messa. Qui nell’omelia il cardinale ha tenuto a sottolineare “la corresponsabilità di tutti, nessuno escluso, tra imprese, maestranze e istituzioni pubbliche perché il vostro lavoro – ha detto agli operai assiepati di fronte all’altare improvvisato – non sia minimamente a rischio”. Poi prima di lasciare il cantiere l’arcivescovo ha aggiunto di essere rimasto molto colpito dalla grandiosità dell’opera, “ma anche dall’atmosfera di solidarietà fra le varie componenti impegnate nel lavoro. Per me è sempre una grande emozione – ha concluso Caffarra – quando posso celebrare l’eucarestia nei tre posti più degni, quello sacro cioé la chiesa, gli ospedali e i luoghi di lavoro”. (ANSA)