Italia

Agricoltura: Coldiretti, trattori in città per «guerra del grano»

 «Il grano – denunciano gli agricoltori – viene pagato praticamente a metà dello scorso anno su valori che non coprono i costi di produzione e provocano l’abbandono e la desertificazione». La Puglia, che è il principale produttore italiano di grano duro, è paradossalmente anche quello che ne importa di più, tanto da rappresentare un quarto del totale del valore degli arrivi di prodotti agroalimentari nella regione. Sui cartelli portati dai manifestanti si leggono slogan come «Ci vogliono dieci chili di grano per una coca cola», «No grano no pane», «Stop alle speculazioni», e «Il giusto pane quotidiano». Ma non mancano azioni eclatanti per denunciare il crollo delle quotazioni del grano italiano con le sfilate dei trattori giunti nel centro delle città. A Bari la preparazione del record mondiale della più grande pagnotta Doc per dimostrare la qualità del grano italiano rispetto al prodotto estero, che viaggia per mesi e mesi prima di arrivare nel nostro Paese. Ma ci sono anche gli orrori dell’agropirateria, con terrificanti imitazioni della pasta italiana: «chapagetti» coreani, «Italiano pasta» fatta in Egitto, «spagheroni» olandesi, «kapeleti» sloveni e «maccaroni» tedeschi. A Palermo migliaia di agricoltori della Coldiretti presidiano i punti chiave della città con i trattori distribuendo ai cittadini sacchetti di grano, dopo il blitz della sera precedente al Teatro Massimo, dove sono stati donati pane e altri prodotti. Fermento anche in Molise, a Termoli, dove gli agricoltori hanno portato in piazza una trebbiatrice per una dimostrazione live di mietitura, mentre in Basilicata a Potenza, tre cortei di agricoltori hanno invaso la città con oltre duecento trattori, per offrire ai cittadini pasta fatta con grano duro Senatore Cappelli prodotta sul territorio e trasformata grazie a due giovani cooperative di Ue.Coop. (www.dire.it)