Italia

Ansia da ragazzi

Il 9% dei dei ragazzi italiani tra i 10 e i 14 anni presenta un disturbo psichico, di questi il 7% soffre d’ansia. Per combattere queste patologie, nei prossimi giorni sarà firmata a Firenze una Carta europea dei diritti e dei doveri per la tutela della salute mentale dei bambini e degli adolescenti. E’ quanto emerso durante la presentazione del 13/mo congresso internazionale della società europea per la psichiatria dell’adolescenza e dell’infanzia (Escap), intitolato “Bridging the gaps”, in programma nel capoluogo toscano dal 25 al 29 agosto.

Nel corso della presentazione è stata ricordata un’indagine, la prima del genere in Italia, condotta dal 2002 al 2005 su un campione di preadolescenti nell’ambito del progetto Prisma, dedicato ai disturbi mentali nei ragazzi. L’indagine ha evidenziato come all’interno del 9% dei ragazzi con problemi psichici, il 5% soffre di disturbi ossessivo-compulsivi, il 9,5% ha fobie sociali, il 9,1% ha l’agorafobia, mentre meno dell’1% presenta disturbi depressivi e l’1% registra disturbi nella condotta. I disturbi psichici – secondo i dati forniti dal ministero della Sanità – riguardano circa il 10% della popolazione in generale. In base poi ad alcune stime dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità), il 20% dei soggetti in età evolutiva soffrirebbe di una qualche forma di disturbo mentale e il suicidio rappresenterebbe la terza causa di morte in età adolescenziale.

Sempre secondo quanto emerso oggi i problemi della salute mentale rappresentano un notevole costo per i vari Paesi e solo l’Europa investe nella salute mentale il 3-4% del proprio prodotto interno lordo. In occasione del convegno sarà firmata una carta dei diritti e dei doveri per la tutela della salute mentale dei bambini e degli adolescenti a livello europeo. Come spiegato dal professor Ernesto Caffo, presidente di Escap, “la carta di Firenze nasce con l’obiettivo di dare vita a un nuovo modello di psichiatria dell’infanzia nel quale possano trovare posto i diversi approcci esistenti. E’ la prima dichiarazione dedicata alla salute mentale degli adolescenti, ben consci che interventi precoci possono evitare il nascere di malattie mentali negli adulti”.

Al centro del congresso fiorentino saranno tutte le numerose problematiche legate alla salute mentale dei minori, dall’uso e abuso delle sostanze alcoliche nell’età adolescenziale, ai fenomeni di bullismo, ma anche i traumi dovuti ai conflitti bellici. In quest’ottica esperti di psichiatria palestinesi, israeliani e arabo israeliani, ma anche italiani e americani, appartenenti al gruppo Eurice (Empowerment and resilience in children everywhere), si ritroveranno a Firenze prima dell’inizio del congresso per discutere degli effetti della guerra sulla psiche di bambini e adolescenti. Il congresso fiorentino di Escap, vedrà inoltre il 24 agosto la consegna di uno speciale riconoscimento per meriti scientifici al professore Giovanni Bollea, fondatore della neuropsichiatria infantile in Italia e primo presidente italiano di Escap. (ANSA).

PAURA E ANSIA MALATTIE ADOLESCENTI IN ZONE DI GUERRA FIRENZE, 23 AGOSTO – Un’adolescente palestinese di 14-15 anni che resterà segnato e fortemente traumatizzato per tutta la vita: mentre era in casa con la madre l’edificio è stato colpito da un razzo israeliano che ha ucciso la donna. Un altro giovane arabo che ha visto morire il fratello colpito dai soldati israeliani che avevano scambiato il giocattolo che aveva in mano per un’arma. Storie, quasi ordinarie, di adolescenti in territori di guerra. Storie che Mustafa Qossosqsi, presidente dell’associazione degli psicologi palestinesi, ha raccontato oggi a Firenze.

Qossosqsi, insieme a psicologi, psichiatri ed esperti di disagio mentale di origine israeliana e palestinese, ma anche italiani e americani, partecipa in questi giorni al meeting del gruppo Erice, che si occupa di bambini traumatizzati nel corso di conflitti bellici. Il meeting è organizzato nell’ambito del 13mo congresso internazionale dell’Escap, società europea per la psichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza.

Per lo psicologo gli effetti più tipici di traumi da guerra su adolescenti e preadolescenti sono paura, ansia generalizzata, attacchi panico, ma anche cambiamenti del comportamento con soggetti che diventano molto violenti o altri che al contrario si rinchiudono in se stessi, diventano introversi o non vogliono più uscire di casa. Secondo il presidente degli psicologi palestinesi “la cura del trauma ha effetti positivi, ma questi bambini rimangono comunque segnati. Per questo cerchiamo di seguirli nel tempo perché le regressioni sono diffuse e sempre in agguato”. “In Palestina – ha detto ancora – si parla di migliaia di ragazzini traumatizzati e non solo tra gli arabi ma anche tra gli israeliani. La situazione si è poi aggravata all’indomani dell’ultima guerra del Libano, che ha allargato il numero di persone bisognose di sostegno psicologico”. 

All’apertura dei lavori del meeting erano presenti il presidente dell’Escap, Ernesto Caffo, l’assessore regionale alla cooperazione internazionale Massimo Toschi e il presidente dell’Istituto degli Innocenti Alessandra Maggi. L’incontro ha l’obiettivo di sviluppare interventi per il supporto psicologico sui bambini e le famiglie israeliane e palestinesi martoriate dalla guerra. Il 70% dei minori di quest’area, è stato ricordato, in età prescolare manifesta sintomi di ansia e aggressività. Tra gli intervenuti anche il professor James Leckman dell’Università di Yale, tra i promotori del gruppo Erice che ha sottolineato l’importanza “di operare a contatto con chi è direttamente colpito dagli eventi traumatici, per fermare la spirale di violenza e insegnare lo spirito di cooperazione”. Nel corso della giornata è stata ricordata una ricerca condotta nel 2005 dalla Università degli Emirati Arabi Uniti, su un campione di 1000 bambini palestinesi di età compresa tra i 12 e i 16 anni. Lo studio ha evidenziato che il 54,7% dei bambini ha vissuto almeno un evento traumatico, e di questi il 34,1% presentava sintomi da stress post-traumatico, quali aggressività, perdita del sonno, ansia e disturbi alimentari. (ANSA)