Italia

Assicurazioni auto, arriva il controllo elettronico

Basti pensare al riguardo che sono oltre quattro milioni i veicoli che circolano sulle strade peninsulari senza una copertura assicurativa. Una delle conseguenze più vistose del combinato disposto tra una crisi economica che colpisce in maniera drammatica i bilanci familiari e i livelli troppo elevati delle Rc auto italiane rispetto a quelle vigenti nel resto del continente. In base alle ultime statistiche disponibili le coperture assicurative per la responsabilità civile dell’autoveicolo sono infatti attestate a livelli pressoché doppi rispetto alla media Ue. Un dato di fatto che è ormai da anni stigmatizzato dalle associazioni che tutelano i consumatori e tale da spingere un numero sempre maggiore di cittadini a decidere di non rinnovare la propria assicurazione. Una pratica rischiosa non solo per sé stessi, ma anche per gli altri, come del resto dimostrano i tanti incidenti le cui vittime rimangono senza soccorso.

L’arma scelta per arginare il fenomeno è il controllo automatico delle polizze Rc, previsto nell’articolo 44, comma 27, e che si avvarrà dell’ausilio offerto dai dispositivi elettronici, non solo l’autovelox, ma anche i tutor, gli accessi per le Zone a Transito Libero e altri. Va rilevato come in casi di questo genere non occorre la rilevazione di eventuali infrazioni al Codice della Strada: basta la semplice immagine comprovante la mancanza del contrassegno assicurativo per far scattare l’accertamento automatico, rendendo del tutto inutile l’interessamento della polizia stradale.

La norma prevista dalla Legge di Stabilità non prevede però la notifica automatica della sanzione, in quanto dopo l’accertamento dell’assenza di una polizza, l’utente si vedrà notificare la violazione e potrà mettersi in regola dal punto di vista assicurativo nei termini previsti dalla legge.

Anche la disciplina relativa alla comunicazione agli automobilisti dei termini di scadenza dell’assicurazione auto, è stata affrontata da quella che una volta era nota come FinanziariaAll’interno della Legge di Stabilità 2015, recentemente approvata dal Parlamento, sono contenute una serie di novità riguardanti le assicurazioni, con particolare riguardo alla lotta all’evasione della Rc auto, ormai trasformatasi in un vero e proprio fenomeno di massa nel nostro Paese.

Se fino ad oggi, infatti, il Ministero dei Trasporti si incaricava di comunicare l’inserimento del veicolo nell’elenco delle automobili sprovviste di polizza assicurativa, le nuove norme obbligano il dicastero soltanto alla pubblicazione dell’elenco all’interno del proprio sito istituzionale, sul quale saranno gli utenti a dover controllare l’inserimento dell’autoveicolo di proprietà nella lista disponibile.

Altra importante novità introdotta dalla Legge di Stabilità è quella concernente gli autoveicoli e i motoveicoli storici che abbiano meno di trent’anni di età, per i quali è stato cancellato l’esonero dal pagamento del bollo. Le nuove disposizioni prevedono infatti il pagamento per tutti quei veicoli che siano stati prodotti più di vent’anni fa e ne abbiano meno di trenta. Veicoli che sino a questo momento erano stati risparmiati dal pagamento del bollo per effetto della loro iscrizione ai registri dell’Automotoclub Storico Italiano e della Federazione Italiana Motociclistica.

Si tratta di un provvedimento di larga portata, in quanto riguardante centinaia di migliaia di vetture in ogni parte del territorio peninsulare, che ha provocato grandi proteste da parte dei diretti interessati. L’esborso cui andrebbero incontro i possessori di queste auto, infatti, può essere in alcuni casi molto consistente, se si pensa che per alcune auto di grande cilindrata la cifra potrebbe superare i mille euro. Livelli tali da spingere molti possessori di auto storiche a optare per la rottamazione della propria vettura e che hanno spinto alcune delle associazioni dei possessori di auto storiche a proporre di considerare il bollo non più come tassa di di circolazione, bensì di possesso. In questo caso, potrebbe essere stabilita una quota forfettaria in grado di essere sostenuta da tutti.

Naturalmente la proposta dovrebbe essere inserita in un contesto ancora molto precario dei conti pubblici, che il governo cerca appunto di far quadrare ricorrendo anche a misure impopolari come quella in questione. Va comunque ricordato che in questo caso è stato recepito quanto affermato dal presidente di ACI, Angelo Sticchi Damiani, che in una precedente audizione parlamentare aveva ricordato come solo 800mila degli oltre quattro milioni di veicoli iscritti ai registri di ASI e FIM, avessero un vero valore storico, mentre gli altri fossero fonte di inquinamento e quindi da rottamare.