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BASE USA A VICENZA: LA DICHIARAZIONE DEL VESCOVO MONS. NOSIGLIA

Trasmettiamo il testo integrale della dichiarazione del vescovo di Vicenza, mons. Cesare Nosiglia, sulla base Usa a Vicenza.

Da diversi mesi i cittadini di Vicenza e del territorio circostante sono stati coinvolti, a titolo diverso e con opinioni differenti, nella vicenda riguardante la richiesta del governo degli Stati Uniti d’America di ampliare la presenza militare statunitense in città, localizzata nella caserma “Carlo Ederle”, con la costruzione di un nuovo sito militare presso l’aeroporto “Tommaso Dal Molin”, sede fino a non molto tempo fa di una base militare NATO. Sono sorti diversi comitati di cittadini, alcuni che sostenevano le ragioni contrarie all’operazione, altri favorevoli. Si è così sviluppato un dibattito, spesso acceso, che ha visto coinvolte le varie Istituzioni cittadine, da quelle politiche ed amministrative a quelle economiche, sindacali, culturali, religiose, ma anche singoli cittadini, preoccupati, da angolature diverse, delle conseguenze che potevano scaturire da una decisione favorevole o contraria alla realizzazione della nuova base militare. Il dibattito è stato sempre condotto in modo democratico e civile, perchè le diverse posizioni non nascono da ragioni ideologiche di parte, ma da reali problemi e preoccupazioni che riguardano la vita, il lavoro e il futuro della città di Vicenza e dei suoi abitanti. Più volte e da più parti si è levata la voce, rivolta al Governo italiano che ha la responsabilità di dire l’ultima e definitiva parola, per avere risposte precise sulle decisioni in merito. Io stesso ho incontrato e dialogato con tutte le componenti interessate al problema e ho sollecitato anche di recente l’Esecutivo ad assumere una posizione chiara e definita, per mettete fine a uno stato di tensione e di contrasti tra la gente, che si andava sempre più aggravando. Ora che la decisione è stata presa dal Governo, occorre guardare avanti con realismo e speranza uscendo dalla logica contrapposta del no e del sì, e operando per gestire al meglio, con l’apporto collaborativo di tutte le componenti cittadine interessate, i diversi problemi che la decisione presa comporterà per la vita e il futuro di questa città e dei suoi abitanti. Vicenza è una città laboriosa, intraprendente sotto il profilo economico, culturale e sociale, radicata in una tradizione ispirata al messaggio e ai valori cristiani e a ad una coscienza civile propria della sua gente . Vicenza ha, dunque, risorse e capacità per affrontare la nuova situazione, ma non deve essere lasciata sola, per cui sia il Governo nazionale che le istituzioni locali, Provincia e Regione, sia tutte le varie componenti del mondo del lavoro, del credito e della società interessate, sono chiamate a fare la loro parte con responsabilità e impegno . Chiedo in particolare alle comunità cristiane, ai sacerdoti, religiosi e religiose, associazioni laicali, di contribuire a questo obiettivo, rasserenando gli animi e mantenendo una vigile attenzione e cura perché le garanzie circa la natura e le finalità del nuovo insediamento e la trasparenza delle scelte che l’accompagneranno, più volte richieste per questa operazione, siano attuate con rigore e i cittadini, particolarmente quelli che abitano e lavorano nei quartieri più direttamente interessati al progetto, siano ascoltati e coinvolti nelle decisioni che li riguardano circa l’assetto territoriale,la viabilità, la qualità della vita e dei servizi di cui necessitano Preghiamo il Signore e la Madonna di Monte Berico patrona della città perchè ispirino a tutti sentimenti e volontà di pace e di unità, per una costruttiva e comune collaborazione che promuova il progresso sociale e religioso della città, offra concreti e forti segnali di speranza alle attese dei giovani e del loro futuro e promuova una sempre migliore qualità di vita dei suoi abitanti . Sir