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Blitz polizia francese a Bardonecchia: Parigi «offre la pace». Vertice a Roma

Dopo l’irruzione dei cinque gendarmi di frontiera nell’area protetta usata da una ong presso la stazione di Bardonecchia per effettuare un controllo antidroga, la tensione diplomatica fra Italia e Francia era salita notevolmente. Mentre la Procura di Torino ha aperto un procedimento penale nei confronti dei gendarmi. La Farnesina aveva subito convocato l’Ambasciatore di Francia chiedendo spiegazioni e facendo trapelare l’intenzione di chiudere alle forze di polizia francesi la possibilità di sconfinare per servizio in Italia. Parigi, in un primo tempo, ha trattato la cosa come il risultato di una interpretazione piuttosto rigida delle intese fra i due Paesi. Oggi, invece, arrivano parole più distensive.

«Credo – ha spiegato Darmanin – si tratti di un incidente increscioso, nato da un malinteso tra i doganieri francesi e le ferrovie italiane sull’uso del locale nella stazione di Bardonecchia». Secondo l’esponente di Governo francese, il controllo effettuato sul cittadino nigeriano (fra l’altro residente in Italia), rientrava nei controlli abitudinari «ma le condizioni nelle quali si è effettuato sono state percepite, dall’altra parte delle Alpi, come un’offesa alla sovranità italiana e questo ha suscitato una grande emozione». Darmanin ha poi precisato di aver seguito da subito la questione e di aver informato il Presidente della Repubblica. «Ci sono stati contatti molto stretti con il governo italiano», ha aggiunto Darmanin che ha continuato sottolineando che «la Francia è molto attaccata alla cooperazione con l’Italia» oltre che «l’eccellenza della nostra cooperazione doganale, a beneficio di entrambi i Paesi».

Darmanin ha poi aggiunto ancora che «l’Italia è un partner essenziale, una nazione sorella: non si è in alcun modo trattato di attentare alla sua sovranità». Ricordando poi gli attacchi terroristici avvenuti in Francia, l’esponete di Governo ha spiegato che il suo Paese «desidera al momento continuare a effettuare controlli alle nostre frontiere».