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CARITAS EUROPA AI DECISORI EUROPEI: RIDURRE POVERTÀ DEL 30%

Ridurre del 30% il numero dei poveri in Europa, facendo uscire dalla povertà circa 25 milioni di europei; sradicare la povertà infantile; migliorare il sistema educativo; favorire la partecipazione e l’integrazione dei gruppi sociali a rischio d’esclusione (migranti, rom e minoranze etniche, persone disabili, ecc.); impegnarsi nella lotta ai cambiamenti climatici. Sono alcune delle principali raccomandazioni contenute nel documento che Caritas Europa e Caritas Spagna hanno presentato al governo spagnolo, nel semestre di presidenza dell’Unione europea, alla Commissione europea, al Parlamento europeo e al Consiglio d’Europa. Il documento è stato stilato al termine del Congresso europeo sulla povertà e l’esclusione sociale che si è svolto il 4 e 5 giugno a Madrid, con delegati dalle Caritas di tutta Europa. Nei giorni precedenti si era svolta, sempre a Madrid, la Conferenza regionale di Caritas Europa, che ha rinnovato le cariche interne e rieletto Erny Gillen come presidente per il mandato 2011 e 2015.Le proposte politiche sottoposte all’attenzione dei decisori europei partono dall’affermazione che “la povertà è uno scandalo”, per cui si chiede di intervenire “anche sulle dimensioni non materiali” della stessa, promuovendo “l’autonomia e la partecipazione sociale dei poveri”. “Sono obiettivi a nostro avviso raggiungibili e non utopistici – commenta al SIR Paolo Beccegato, di Caritas italiana, presente al convegno di Madrid anche in qualità di tesoriere di Caritas Europa -. Anche se i dati sulla povertà, a causa della crisi economica, sono in peggioramento, vogliamo credere che uscire dalla povertà sia possibile”. Il documento di Caritas Europa chiede ai decisori politici di “adottare la strategia 2020 proposta nell’ambito del Consiglio europeo di giugno”. La riduzione del 30% del numero dei poveri che vivono al di sotto della soglia nazionale di povertà – ad esempio – va fondata sul “salario minimo di sussistenza, l’accesso ai servizi e le politiche attive nel mercato del lavoro”. “Da qui al 2020 – si legge – deve essere garantito a tutti l’accesso ai servizi sociali e alle cure, mettendo a disposizione in ogni comune europeo una quantità sufficiente di alloggi sociali”, “cure a domicilio” ed “impieghi dignitosi e di qualità”. Entro il 2020 va anche “sradicata la povertà infantile”, garantendo una “sistemazione in famiglia ad ogni bambino”. In ambito educativo, si sottolinea nel documento, “ogni bambino deve poter fruire delle stesse chance di riuscita nella scuola professionale o secondaria”, intervenendo anche per “ridurre la disoccupazione giovanile”. Caritas Europa si preoccupa anche dell’inclusione sociale dei gruppi “a rischio d’esclusione”, chiedendo che “il lavoro non sia l’unica strategia per lottare contro la povertà e l’esclusione sociale” degli immigrati, ma ci sia “una agenda politica concreta fondata sulla parità dei diritti”. Pari attenzione è chiesta in merito all’impegno europeo nella lotta ai cambiamenti climatici e nella Strategia Europa 2020.Sir