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COOPERAZIONE: PROGETTO PER FORNIRE ACQUA IN DISTRETTO KENIA

 Si intitola “Aqua, salute, ambiente: per il miglioramento delle condizioni sociosanitarie” ed è il progetto di cooperazione curato da Amref Italia e sostenuto dalla Regione Toscana in partenariato con i sindaci del Chianti, l’Area vasta senese e Water Right Foundation. Anche il Parlamento degli Studenti è impegnato a sostegno dell’iniziativa. Il progetto, che si svolge in collaborazione con il Green Belt Movement, del premio nobel per la pace Wangari Maathai, è stato presentato a Terra Futura, dall’assessore regionale alla cooperazione, dal responsabile dei progetti Amref per il Kenia, Gerard Rukunga e dai rappresentanti degli altri partner. Lo scopo è dare risposte concrete alle necessità delle comunità Masai, relativamente all’acqua, alla sanità, all’igiene, alla nutrizione, ma anche alla protezione e conservazione dell’ambiente. Caratteristica del progetto è il coinvolgimento diretto, come soggetti attivi, delle popolazioni interessate. L’area di intervento è il distretto di Kajiado e in particolare le divisioni di Namanga e Mashuru. Garantire l’accesso all’acqua pulita è il punto di partenza, non solo per offrire acqua sufficiente e sicura per un uso alimentare e domestico, e prevenire quindi il diffondersi di malattie, ma anche per la produzione di colture compatibili con il suolo, che generino reddito ma rispettino l’ambiente. La mancanza d’acqua è infatti la causa principale della povertà assoluta del distretto Keniota di Kajiado. A questa si ricollegano i problemi igienico sanitari, le malattie come il tracoma, quelle legate alla insicurezza alimentare, ma anche la scarsità di opportunità di lavoro. Per risolvere il problema del mancato accesso all’acqua il progetto prevede di realizzare in 5 anni: 10 pozzi di superficie e 2 pozzi di profondità; la riabilitazione di 10 pozzi di profondità; la costruzione di 20 sistemi di raccolta piovana in 20 scuole; la costruzione di una diga. Per favorire la diffusione di pratiche igienico-sanitarie corrette e prevenire la diffusione di malattie legate all’acqua, parallelamente alla costruzione di punti di accesso all’acqua, il progetto prevede la costruzione di servizi igienici in prossimità delle fonti d’acqua ma anche la formazione delle comunità attarverso corsi di educazione sanitaria. Altre azioni di formazione sono inoltre previste per accrescere la capacità locale nella gestione delle risorse idriche, in modo da rendere autonome le comunità. Il progetto ha infine una forte valenza ambientale e intende dare risposte alle altre questioni prioritarie del Kenia: la scarsità di terra coltivabile e la diffusione di pratiche ambientali inadguate. Questioni ancora più rilevanti nelle zone aride o semi-aride come il distretto di Kajiado, dove migliaia di tonnellate di legname vengono bruciate ogni anno per fornire illuminazione e energia e dove alcune specie di alberi rischiano di scomparire. Il progetto prevede per questo la formazione delle comunità sugli appropriati metodi di coltivazione, sulla riforestazione e sulle tecniche di conservazione del suolo. Per le attività agricole sono inoltre previste forme di credito per l’acquisto di sementi e la promozione di produzioni sostenibili. (ANSA).