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CRISI DI GOVERNO, MARINI RINUNCIA, AL VOTO AD APRILE?

Il presidente del Senato Franco Marini ha rimesso “con rammarico” il mandato esplorativo per la formazione di un nuovo governo nelle mani del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Marini è salito al nel tardo pomeriggio, dopo la chiusura ufficiale delle consultazioni. Che il tentativo di dar vita ad un esecutivo per varare la riforma elettorale fosse destinato a fallire lo si era capito già in mattinata ascoltando le parole di Gianfranco Fini e Silvio Berlusconi. An e Fi, che avevano ribadito la richiesta di andare subito al voto.Giorgio Napolitano ha preso atto dell’insuccesso ma ha ringraziato comunque il presidente del Senato per l’alto senso di responsabilità. Ora il testimone passa di nuovo nelle sue mani. E’ molto probabile che tra domani e dopodomani decida di sciogliere le Camere. Il che vorrebbe dire andare alle urne tra fine marzo e la metà del mese successivo. Le date però in pole position sono il 6 o il 13 aprile. Ed è immaginabile che proprio l’organizzazione della tornata elettorale sia stata al centro del colloquio del Capo dello Stato, che stamane ha ricevuto anche il governatore di Bankitalia Mario Draghi, con il ministro dell’interno Giuliano Amato. Altra partita delicata, e intrecciata con la crisi di governo, è quella del referendum elettorale. Il rischio che il nuovo governo, dopo neanche due mesi dal suo insediamento, si debba confrontare con la consultazione è stato però allontano. Domani il Consiglio dei ministri indirà la consultazione popolare e così, con il successivo scioglimento del Parlamento, il referendum slitterà al 2009.