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CROCIFISSO NELLA SCUOLA: UGCI, DECISIONE GRAVE

Con la decisione “grave” del Tribunale dell’Aquila di rimuovere il crocifisso dalle aule di una scuola “sono state disapplicate disposizioni normative in vigore”. E’ la dura presa di posizione dell’Ugci, l’Unione Giuristi Cattolici italiani, che osserva che “le disposizioni stesse non dipendono dal Concordato né hanno una finalità confessionale ma esprimono l’identità storica e culturale degli italiani”. I Giuristi cattolici fanno, infatti, notare che “ancora di recente le stesse disposizioni, che prevedendo l’esposizione passiva di un simbolo non costringono la coscienza di nessuno, sono state ritenute legittime dal Consiglio di Stato”. L’Ugci ricorda che “come notato da un autorevole costituzionalista di orientamento laico, quale Augusto Barbera, anche in questa materia il giudizio di legittimità costituzionale è riservato alla Corte Costituzionale”. “A fronte di un problema che investe una rilevanza generale” l’Unione richiama, infine, l’attenzione sul fatto che “con l’autonomia scolastica, la scuola pubblica è stata restituita dallo Stato alla società civile, sicché impropriamente viene evocato nel caso il principio della laicità dello Stato” e sottolinea che “in una società pluralistica, oltre a sacrosanti diritti delle minoranze, devono trovare tutela anche quelli della maggioranza”. A ribadire la posizione dell’Ugci è il presidente della stessa Unione, Francesco D’Agostino: “Non entro nel merito tecnico della ordinanza” ha detto al Sir D’Agostino, riferendosi alla scelta, definita “di diritto” dal giudice del Tribunale. “Non si tratta di una sentenza definitiva. La decisione potrà essere impugnata nelle sedi competenti”.Sir

Se il giudice condanna il crocifisso

Il testo integrale dell’Ordinanza contro il Crocifisso