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Card. Bagnasco: «una società che non investe sulla famiglia non investe sul suo futuro»

«Indebolire la famiglia – ha aggiunto il presidente della Cei – significa indebolire la società» e «chi vuole indebolire la famiglia vuole indebolire la società, perché una società fragile nella solidarietà è una realtà che si può manovrare meglio sul piano ideologico, politico ed economico: è questo il progetto mascherato dietro solenni dichiarazioni di principio». Se l’enorme disagio dovuto alla crisi non ha causato danni ancora più gravi di quelli che vediamo e non ha provocato reazioni sociali scomposte, ha osservato il cardinale, «è perché la famiglia ha tenuto». Le istituzioni sono chiamate a sostenere la famiglia, che «la Chiesa propone come prima dimora dell’umano», proprio perché essa è il perno della società. «Non chiediamo né accondiscendenza, né elemosine – ha sottolineato il presidente della Cei – ma soltanto giustizia».

Il card. Bagnasco si è soffermato in particolare su tre punti: un fisco a misura di famiglia; un’organizzazione del lavoro che rispetti le dinamiche relazionali della famiglia; un impegno forte contro la disoccupazione che è il primo dei problemi sociali di questa fase. Peraltro, «la famiglia non è soltanto oggetto delle politiche sociali, ma anche soggetto attivo». Per dare concretezza a questa dimensione – ha aggiunto il presidente della Cei richiamandosi all’esperienza del Forum – «l’unica strada è quella di stare insieme, di esprimersi a una sola voce», essendo capaci di «diventare popolo» per essere interlocutori efficaci delle istituzioni.

«Portare alla società quel contributo all’umanizzazione che la luce della fede suscita nell’ambito della famiglia». Così il Cardinale ha sintetizzato il senso dell’atteggiamento della Chiesa all’interno di una società in cui «la famiglia è spesso disprezzata sul piano culturale e trascurata su quello sociale e politico». Il presidente della Cei ha stigmatizzato quella «lettura manichea» che interpreta in termini di contrapposizione aggressiva ogni volta in cui la Chiesa entra nelle criticità delle vita sociale. Mentre lo stile è quello di una «pastorale positiva e missionaria», capace di trasmettere il senso della bellezza della famiglia, e anche «quando si mettono in evidenza le difficoltà di un situazione, c’è già l’indicazione di una vita d’uscita».

Il card. Bagnasco ha affermato che «la famiglia è una risorsa e non un ostacolo alla modernizzazione». Essa è «il primo antidoto sociale, l’unica alternativa praticabile all’individualismo ingenuo e cinico» che viene accreditato dalla cultura dominante. Il presidente della Cei si è soffermato a questo proposito sulla teoria del gender e sulle sue contraddizioni. «In certi casi si azzerano le differenze, in altri campi le differenze vengono assolutizzate e questo avviene perché dietro c’è un approccio ideologico e non la realtà così com’è».