Italia

Card. Bassetti: al Meeting, da Ue «latitanza di una strategia» su migrazioni

Ricordando la visita «profetica» di Papa Francesco a Lampedusa, il cardinale ha dichiarato che questa «ci dice che dobbiamo avere il coraggio di fidarsi di Gesù Cristo nel fare scelte di condivisione e di impegno a favore dell’uomo. La globalizzazione dell’indifferenza produce morte, moltiplica quelli che San Giovanni Paolo II, con una espressione di una efficacia terribile, definiva gli ‘sconfitti dalla vita’». Per l’arcivescovo di Perugia, e vice presidente della Cei, «la prospettiva da cui guardare a questa cultura dell’indifferenza è riconoscere noi stessi come malati, noi stessi come attaccati a quelle false sicurezze, fragili, come bolle. Chiudersi al fratello che si vede significa, infatti, essersi già chiusi a Dio che non si vede».

Da questo punto di vista la testimonianza di fede che arriva «con forza dirompente» dall‘America Latina, ha aggiunto l’arcivescovo di Perugia, «ci obbliga a guardare il mondo, la nostra società, la nostra Italia, da un altro angolo visuale, senza moralismi e al di fuori di ogni manicheismo dottrinale. Ci esorta con decisione a riscoprire noi stessi alla luce del Vangelo e ad uscire dalle nostre sicurezze che ci gratificano e che, a volte, bloccano la nostra azione missionaria. Un’azione missionaria che – ha concluso il card. Bassetti – non può non avere almeno tre grandi obiettivi, tre grandi sfide: la famiglia, il lavoro, l‘immigrazione»