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Divorzio breve: Belletti (Forum), senza tutele anche figli minori o disabili

Ma, evidenzia, «non è così. Si tratta di cause che nella gran parte dei casi si risolvono con sedute brevissime in aula. Quindi non sarà certo questo a ridurre l’arretrato giudiziario, ma in compenso verrà meno ogni controllo dello Stato nella persona del giudice, quasi che il matrimonio e il suo fallimento siano fatti privati che non hanno alcun interesse e rilevanza per la società». Ieri, nel corso dell’ultima seduta della commissione Giustizia del Senato, sottolinea Belletti, «abbiamo assistito al colpo di coda. Fin dall’inizio della discussione erano stati tenuti fuori dall’iter brevissimo e autogestito i divorzi che coinvolgono figli minori o disabili. L’intento di offrire una tutela almeno a loro era evidente. Se vogliamo poteva sembrare una foglia di fico, ma almeno lo Stato mostrava un interesse per i più piccoli e deboli».

Eppure, constata il presidente del Forum, «anche questo è venuto meno. Anche in presenza di figli saranno gli avvocati a occuparsi di tutto e saranno loro a inviare la pratica al tribunale per una supervisione. Ma non erano così impegnati da poter assolvere ai compiti istituzionali? Figuriamoci come leggeranno e approfondiranno quel faldone trasmesso dagli avvocati…». Di qui l’auspicio: «Ci auguriamo che la discussione in aula riporti un po’ di saggezza e di equilibrio al dibattito. Lo Stato deve sentirsi responsabile dei cittadini più deboli. In un eccesso di follia può infischiarsene della coesione matrimoniale ma quello che non può fare è rinunciare a tutelare i bambini».