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ELEZIONI EUROPEE: DA FORUM TERZO SETTORE, ONG E CNCA TRE DOCUMENTI AI CANDIDATI

Tre documenti specifici da sottoporre ai candidati al Parlamento europeo, in vista delle elezioni del 13 giugno. Domani, a Roma (ore 12, Centro culturale orobico, Via di Pietra, 70), il Forum permanente del Terzo Settore e l’associazione delle Ong italiane presenteranno due documenti per esprimere “le aspettative e le preoccupazioni” delle popolazioni dei Paesi del Sud del mondo nei confronti dell’Unione Europea “in materia di politica estera e di cooperazione internazionale, la cui influenza sui loro destini è determinante”.

“L’Europa – spiegano i due organismi in una nota – conta 435 milioni di abitanti; è la prima potenza commerciale del pianeta; rappresenta il 25% del Pil mondiale, il 35% del volume di scambi totale. Eppure resta un nano politico”. Di qui l’importanza della prossima scadenza elettorale per “colmare la distanza dei rapporti tra le istituzioni dell’Europa e i suoi cittadini” e per “rilanciare il processo di integrazione europea e il modello sociale europea”.

Quella del Forum del Terzo Settore è una “precisa agenda politica” in 8 punti, in cui si chiede ai parlamentari europei che saranno eletti un “impegno a tempo pieno” affinché la nuova Europa “possa veramente essere aperta, solidale, accogliente e costruttrice di pace”. L’associazione delle Ong italiane, in contemporanea con le Ong di altri 18 Paesi dell’Unione europea, ha invece promosso una “campagna di sensibilizzazione” verso la cooperazione allo sviluppo e la solidarietà con i Paesi del Sud del mondo, per la quale chiede ai candidati di ogni forza politica “un ‘adesione vincolante finalizzata ad incrementare e migliorare l’impegno dell’Unione europea”.

Il 27 maggio, presso la Comunità di Capodarco di Roma (ore 12, via Lungro 3), il Coordinamento nazionale comunità di accoglienza (Cnca) presenterà il documento “Vanno i poveri in Europa?”, in cui la Federazione prende posizione sul significato dell’Unione europea e “sui grandi temi dell’esclusione sociale e della pace come discriminanti per un processo di unificazione politica ed economica”. Sir