Italia

Elezioni, il Forum chiede sette «sì» alla famiglia

«I tre milioni di famiglie che rappresentiamo sono ancora troppo invisibili agli occhi dello Stato», ha detto il presidente del Forum, Francesco Belletti, illustrando la piattaforma (disponibile in allegato e su www.forumfamiglie.org) che «i candidati potranno sottoscrivere per aderire alla campagna ‘Io corro per la famiglia’. Oggi – ha aggiunto – ci si candida per un progetto di bene comune. Attiveremo una campagna quotidiana, saremo presenti sui social network, chiederemo a ciascuna coalizione un incontro per confrontarci su contenuti della piattaforma. Noi – ha evidenziato Belletti – non saliamo né scendiamo in campo, perché stiamo già sul campo e saremo una spina nel fianco di tutti i candidati, in campagna elettorale e nei cinque anni di vita parlamentare. Offriremo al discernimento degli elettori valutazioni puntuali, senza interferire nel voto, perché – ha chiarito – intendiamo restare un soggetto di società civile che pretende che la politica si ricordi sempre di dialogare con la società: maggiore puntualità nella sfida alla politica aggiungerà chiarezza al confronto».

I sì dell’alleanza. La cittadinanza della famiglia, la centralità per lo sviluppo del Paese, il sostegno alla vita e alle famiglie giovani, più lavoro, un Paese sussidiario, solidale e accogliente, la libertà di educare nella scuola per tutti, un’Europa che riconosce e promuove la famiglia. Sono questi i sì necessari alla costruzione di «una nuova alleanza con la famiglia», da «promuovere, sostenere e valorizzare» come «motore di ripresa» e come «irrinunciabile luogo di mediazione e di scambio di solidarietà tra i sessi e le generazioni». «La famiglia – ha spiegato Belletti – è il principale strumento che ha consentito al Paese di attraversare la crisi senza rinunciare alla coesione e alla tenuta complessiva del tessuto sociale». La richiesta, pertanto, è «che questo sia riconosciuto con urgenza» e «che attorno ad essa non siano costruite politiche assistenziali ma di sviluppo e ripresa del sistema».

Priorità per lo sviluppo. La famiglia della quale si parla, ha specificato Belletti, è «quella della Costituzione, fondata sul matrimonio tra uomo e donna, aperti alla vita e legati da un vincolo pubblicamente definito: questa famiglia ha resistito e attorno ad essa occorre ricostruire un patto di cittadinanza». La priorità da dare dev’essere visibile «già nei primi cento giorni di governo e poi in tutti e cinque gli anni: mediante, prima di tutto, adeguate politiche fiscali. Nessuna riforma sarà giusta – ha evidenziato il presidente del Forum – se non tiene conto dei carichi famigliari: non si tratta di fare elemosina ma di alleggerire la pressione fiscale selettivamente». Si potrà adoperare, ha proposto, «il fattore-famiglia, con una ‘no tax area’ progressiva per numero di persone: a parità di reddito chi ha più figli paga meno tasse. Chiediamo poi – ha proseguito – di spostare un punto di Pil per la famiglia, così da ridurre lo spread tra il sistema-Paese Italia e la media europea». E, ha aggiunto, «occorrono sistemi di valutazione dell’impatto famigliare: ogni volta che si decide qualcosa, bisogna esplicitare la previsione di impatto sul benessere della famiglie, che soffrono troppo dall’essere sottoposte alle conseguenze negative delle scelte politiche».

Rilanciare giovani e lavoro. Il nostro Paese, ha continuato, «dev’essere dotato del Piano nazionale per la famiglia approvato l’anno scorso: chiediamo che su questo il governo nei suoi primi cento giorni costruisca una ‘road map’ con obiettivi a breve, medio e lungo termine, stabilendo le risorse per ciascun obiettivo». Quanto al «sostegno alla vita e alle famiglie giovani», l’impegno è «rilanciare la natalità», tutelare la vita «dal concepimento alla fine naturale» e incentivare l’accoglienza famigliare adottiva e affidataria, ma anche “inserire i giovani nel mondo del lavoro» e aiutare quelli che «vogliono formare una famiglia». Dal momento infatti che «solo la buona occupazione permette di fare e mantenere famiglia», occorrono, ha sottolineato Belletti, «conciliazione tra tempi di vita e di lavoro», e libertà di scelta, assieme al «reale riconoscimento del valore del lavoro domestico non retribuito.” Quello da rilanciare, recita il documento, è “un nuovo sistema di welfare plurale e coordinato, sussidiario e solidale» forte della collaborazione tra «rete formale del servizio pubblico” e “rete informale dell’associazionismo famigliare e del volontariato”. A proposito di formazione, servono secondo il Forum «sostegno alle scuole paritarie» e un «investimento deciso sulla scuola» che valorizzi «autonomia, libertà e responsabilità genitori». L’Italia, ha concluso il presidente Belletti, «deve affermare orgogliosamente la propria specificità rispetto all’Europa” e «riconoscere la famiglia come soggetto di cittadinanza attiva».