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FIAT: A MIRAFIORI VINCONO I SÌ, FABBRICA SPACCATA A METÀ

(ASCA) – Torino, 15 gen – A Mirafiori hanno vinto i sì per poco più di 400 voti. Il referendum per l’approvazione del nuovo contratto dello stabilimento torinese, svoltosi tra giovedì e venerdì, ha raccolto 2.735 voti favorevoli pari al 54,05% e 2325 voti contrari pari al 45,95%. Il responso è giunto alle sette di questa mattina dopo uno scrutinio durato circa 10 ore, e avviato circa due ore dopo la chiusura dei seggi. Ma già verso le sei lo spoglio era stato sospeso a causa dell’esultanza del fronte del sì dopo che i voti favorevoli avevano raggiunto la maggioranza dei voti disponibili. Gli aventi diritto al voto erano 5.431, hanno votato in 5218 pari al 96,1%. I voti validi sono stati 5.060, le schede bianche o nulle sono state complessivamente 59. Non sono mancate le contestazioni ed è nato un giallo sulla “scomparsa” di una cinquantina di schede dal seggio 8 del montaggio, poi ritrovate nel calcolo finale. Le operazioni di verifica sono state interrotte qualche ora più tardi, quando un delegato della Fiom ha avuto un malore dopo una lite, ed è stata chiamata l’ambulanza. Il no ha prevalso nei quattro seggi del reparto montaggio e in un seggio della lastratura, ma alla vittoria del sì ha contribuito in modo significativo il seggio degli impiegati con 421 sì contro 20 no. Il conto finale registra comunque un’opposizione superiore alle attese e più forte di quella evidenziata nei mesi scorsi a Pomigliano dove i no raggiunsero il 37,8%. Esulta il fronte del sì davanti ai cancelli: per Paolo Pirani, segretario confederale Uil, è una giornata “storica come quella del referendum sulla scala mobile del 1984” . “É una vittoria di tutti i lavoratori di Mirafiori – ha aggiunto – anche di chi ha votato no”. “ è stato un confronto aspro , ma importante questa vittoria di stretta misura che fa giustizia di tutte le falsità che sono state dette, ora non si festeggia a Detroit , ma si festeggia qui”, dichiara Bruno Vitali segretario nazionale Fim. “Un risultato straordinario e imprevisto – dice Giorgio Airaudo, segretario nazionale della Fiom – non pensavamo in un 46% di no, orgoglioso e dignitoso, su cui la Fiat dovrebbe riflettere. Il sì – ha aggiunto – passa con il voto determinante di 300 capi e di 40 uomini della struttura del personale”. “Ora l’azienda mantenga l’investimento” commenta il ministro del Welfare Maurizio Sacconi che ha assicurato: “Il governo sarà molto presente”.