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FIRENZE, MONS. BETORI IN PALAZZO VECCHIO PER CONSEGNARE MESSAGGIO DELLA PACE

“Sono molto lieto di poter rinnovare anche quest’anno la felice tradizionale iniziativa della consegna a questo Consiglio Comunale del Messaggio che il Santo Padre invia in occasione della Giornata Mondiale della Pace”. Così l’arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori si è presentato stamani in Palazzo Vecchio, per portare al Sindaco e ai rappresentanti della Giunta e del Consiglio Comunale il Messaggio di Benedetto XVI “Combattere la povertà, costruire la pace”. Una iniziativa, ha sottolineato Betori, che “rappresenta un vertice di quel dialogo tra Chiesa e società che è costitutivo della identità stessa della Chiesa e che appartiene alle pratiche più ricche delle società in cui il fattore religioso è visto come una risorsa a vantaggio dell’intera collettività. Non so – ha aggiunto, parlando a braccio – se in tutte le città d’Iitalia sarebbe possibile fare quello che facciamo a Firenze, senza che ci sia confusione di ruoli o che questo gesto possa essere interpretato come ingerenza”. “La Chiesa – ha proseguito – non vuole invadere territori non suoi, ma sente suo dovere pronunciare una parola di verità su tutto ciò che riguarda l’uomo, la sua dignità, la sua vita, la convivenza sociale”. Nel presentare il messaggio del Papa, l’Arcivescovo di Firenze ha affermato che “il tema della povertà, comporta di ribaltare la logica di sfruttamento che regge per lo più la globalizzazione economica in un progetto di responsabile fraternità universale, riconoscendo nei popoli un’unica famiglia”. Betori ha anche ricordato come dal messaggio di Benedetto XVI emergano alcune “implicazioni morali cui dobbiamo rispondere nella nostra lotta alla povertà”: tra queste, “la connessione tra disarmo e sviluppo, in un mondo in cui la corsa agli armamenti raggiunge livelli sempre più alti”; “la piaga della speculazione economica che ha per oggetto i beni alimentari di base”; il riconoscimento del fatto che “la migliore garanzia per i bambini è la saldezza delle famiglie e quindi il loro riconoscimento e sostegno”. A Firenze, alle istituzioni cittadine e a tutti i fiorentini mons. Betori ha quindi rivolto l’invito a interrogarsi “su cosa questa comunità civile può fare al suo interno e nel consesso dei popoli per rinnovare, tramite una specifica attenzione alle condizioni di povertà, quella sua connaturata vocazione alla pace che ne ha ispirato tante preziose esperienze, proprio partendo da questo luogo”.Al suo arrivo in Palazzo Vecchio, l’arcivescovo Betori era stato accolto dal sindaco Leonardo Domenici che ha sottolineato l’impegno di Firenze per la cooperazione internazionale. Dopo la consegna del messaggio, monsignor Betori si è fermato negli uffici dell’anagrafe comunale per ritirare la carta d’identità, dopo aver già completato le pratiche per acquisire la residenza a Firenze.