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FUNERALI CONGIU, MONS. PELVI: CHICCO DI GRANO CHE PORTERÀ FRUTTO IN AFGHANISTAN

“Cristiano, in Afghanistan, intendeva essere una presenza amica. Era un uomo a cui il coraggio non mancava; un uomo che affrontava giorno dopo giorno il rischio della vita. Il suo era quel tipico coraggio del carabiniere che sempre dà prova di generosa dedizione e indiscussa determinazione, doti che hanno la radice in un cuore aperto alla verità e alla giustizia, sia pure in maniera tanto misteriosa quanto vera”. Con queste parole, l’arcivescovo ordinario militare per l’Italia (Omi), mons. Vincenzo Pelvi, ha ricordato la figura del tenente colonnello dei Carabinieri, Cristiano Congiu, ucciso in Afghanistan e del quale, oggi a Pontecorvo, ha celebrato i funerali. “Un coraggio, quello dei nostri carabinieri, non per colpire e uccidere, ma per amare e costruire, per seminare comprensione, sviluppo e pace là dove troppo spesso regnano l’intolleranza, il disprezzo e l’odio”, ha affermato il presule che ha esortato ad “allontanare la vendetta e a seppellire l’odio”. “Cristiano – ha rimarcato mons. Pelvi – come chicco di grano, porterà frutto anche nella terra deserta dell’Afghanistan”.Nel corso dell’omelia, mons. Pelvi ha, inoltre, sottolineato che in questo tempo “segnato dalla confusione, dal terrorismo, dalla guerra e dalla tragedia ancor più grande dell’insicurezza” Dio vuole che “in noi bruci la passione per la costruzione del bene comune”, che é “la ragione di vita della nostra famiglia militare”. “La missione del carabiniere è guarire la vita, o almeno prendersi cura, se di guarire non siamo capaci, di un mondo violento e magnifico” ha detto l’arcivescovo che ha esortato a non “sottovalutare lo spirito del mondo, il diavolo che tante volte è padrone degli eventi personali, familiari e sociali. Il mondo delle libertà, delle uguali possibilità concesse a tutte le opinioni e modi di vivere ha un suo fascino”. “Lo stesso nome ‘Cristiano’ ci ricorda che la vita è un pellegrinaggio, in attesa di una patria migliore. Siamo, perciò, chiamati a vivere nella compagnia degli uomini, ma non possiamo conformarci all’ideologia dominante né sottometterci alle potenze del male. Restando fedeli alla terra – è stata la conclusione – cerchiamo di conformarci allo stile umano di Gesù”. Il testo integrale dell’omelia è consultabile sul sito: www.ordinariato.it.Sir