Italia

Famiglie numerose, il manifesto per le politiche

Pubblichiamo il «Manifesto» dell’Associazione Nazionale Famiglie Numerose in occasione delle elezioni politiche 2006.

Preso atto che il termine “famiglia” è stato praticamente bandito dagli atti del Parlamento Europeo, e che lo Stato italiano esercita la politica più penalizzante di tutta l’Unione Europea nei confronti della famiglia stessa, l’Associazione Nazionale Famiglie Numerose (ANFN) ritiene indispensabile sottoporre all’attenzione degli schieramenti politici e dei singoli partiti – alla vigilia delle elezioni 2006 – alcune considerazioni e conseguenti proposte:

a) i figli, che costituiscono il futuro delle nazioni, sono considerati come “beni di lusso” e vengono trattati – dal punto di vista fiscale – alla medesima stregua;

b) il termine “FAMIGLIA” risulta essere sostanzialmente bandito dagli atti del Parlamento Europeo in quanto ritenuto sconveniente da una buona parte degli stati membri dell’Unione (incontro del 6-7 Febbraio tra ANFN e Parlamento Europeo);

c) il riconoscimento di unioni alternative alla famiglia tradizionale – fondata sul matrimonio tra uomo e donna – costituisce violazione del diritto naturale delle nuove generazioni ad avere un padre e una madre, e ad essere contestualmente accolti nella famiglia responsabilmente formata dai rispettivi genitori;

d) l’Italia è il paese dell’Unione Europea che, più di ogni altro, penalizza le famiglie (ed in particolare quelle numerose) ed avrà il maggior decremento demografico, immediatamente dopo la Germania, nel 2050.

e) l’azione politica italiana degli ultimi 50 anni ha ignorato la Costituzione nell’applicazione degli articoli che riguardano la famiglia (artt. 29, 30 e più specificamente il 31 che cita testualmente le famiglie numerose);

f) dal 1961 al 2005 le famiglie numerose (cioè quelle con 4 o più figli) sono passate da oltre 2 milioni a meno di 185.000 (fonte ISTAT);

g) nel 2005 le famiglie numerose hanno visto l’indice di povertà relativo passare dal 19 al 23%, superando abbondantemente la media della povertà nazionale;

h) l’introduzione dei “buoni” (ultimo in termini di tempo il “bonus bebè”) è una manovra surrettizia volta unicamente a rallentare l’introduzione del Quoziente Familiare – reale sostegno per le famiglie perché ispirato ad un’equità fiscale orizzontale – oltrechè profondamente penalizzante per coloro che i figli li hanno già;

i) l’attuale discussione sui PACS non tiene in considerazione che in Francia – dove gli stessi sono stati approvati – è stata dapprima salvaguardata la famiglia tradizionale, con l’adozione del Quoziente Familiare, prevedendo di recente l’aggiunta di un assegno mensile addizionale (750 euro mensili per il primo anno di vita per i terzi nuovi nati);

j) il sostegno alla famiglia è menzionato solamente in occasione delle consultazioni elettorali – ne sia ennesima testimonianza l’attuale campagna per le politiche 2006 – senza che vi sia poi alcun seguito alle promesse fatte;

Per quanto sopra riportato le Famiglie Numerose riunite nella loro Associazione Nazionale:

a) ritengono di non essere state adeguatamente rappresentate, fino ad oggi, dalla classe politica del paese;

b) ribadiscono la loro ferma intenzione a partecipare – per il presente e per il futuro – alla vita politica del paese anche attraverso una costante verifica degli atti parlamentari che riguardano l’ambito delle politiche familiari;

c) intendono arrestare l’omicidio culturale dell’istituzione “famiglia”, nonché arginare il processo di estinzione delle famiglie numerose che procede inesorabilmente da oramai mezzo secolo;

d) considerano indifferibile l’introduzione del Quoziente Familiare o del Basic Income Family per fruire di un’equità fiscale orizzontale (in base ai componenti del nucleo familiare), in aggiunta a quella esclusivamente verticale (in proporzione al reddito) attualmente vigente, per il giusto e pieno riconoscimento di una diversa capacità contributiva dei diversi nuclei familiari;

e) chiedono ai due candidati leader degli schieramenti politici di impegnarsi solennemente – non appena eletti – ad istituire il Ministero della Famiglia, con portafoglio, affidandone la guida ad una persona degna, come avvenuto in Germania, al fine di perseguire l’introduzione del Quoziente Familiare ed una politica volta a restituire dignità e futuro alla famiglia.Brescia, 14 Marzo 2006IL CONSIGLIO DIRETTIVO ANFN