Italia

Festival volontariato, Boschi: per fortuna 5 milioni di italiani sono fuori moda

Ad un anno dall’avvio della riforma del terzo settore da parte del presidente del Consiglio Matteo Renzi, il Ministro Boschi è tornata a Lucca per confrontarsi con il Festival del Volontariato sul processo di riforma.

«Abbiamo fatto un lavoro di squadra -ha detto il ministro Boschi-, è un lavoro centrale per l’agenda del governo. Lo dimostra il fatto che è stata una delle prime riforme presentate. Ma per noi questa riforma è prima di tutto un progetto culturale e di prospettiva per il Paese, non si tratta solo di riordino di settore, sistemazione giuridica e degli aspetti fiscali. È proprio il paese che ci immaginiamo di costruire. Ora mi auguro che il percorso al Senato sia ancora più rapido e poi partirà il lavoro del governo a dare attuazione alla riforma con i decreti».

Introdotta dal presidente del Centro Nazionale per il Volontariato Edoardo Patriarca, Maria Elena Boschi ha commentato i dati essenziali della riforma del terzo settore.

«Sono diversi i settori e gli interventi dal punto di vista finanziario che il governo ha messo in campo. C’è un primo tema che riguarda il 5 per mille: uno degli impegni assunti dal governo, nonché una delle richieste più importanti portate avanti negli anni dalle realtà del terzo settore. Intanto abbiamo portato il fondo a 500 milioni, ma per noi è importante la stabilizzazione per dare ai cittadini una certezza sul fatto che queste risorse possano arrivare ai reali destinatari .Poi il tema del riordino agevolazioni fiscali che fa parte della delega e dovrà trovare attuazione coi decreti».

Commentando le maggiori risorse da liberare, il ministro Boschi ha introdotto la questione del riordino degli enti di terzo settore e delle regole di trasparenza che questi enti offrono a chi vi contribuisce fattivamente. «La maggiore trasparenza è un atto dovuto ed è una richiesta che ci arriva proprio dagli operatori del terzo settore».

Sul tema del cinque per mille il ministro Boschi ha confermato che la possibilità di destinarlo anche alla scuola sarà cumulativa con quella degli enti di terzo settore. «Essendo cumulativi si possono sommare le scelte dei cittadini. È stata una decisione del governo quella di estendere questa possibilità alla scuola, dopo il miliardo e mezzo aggiuntivo che abbiamo stanziato».

«Anche per il servizio civile -ha aggiunto il ministro Boschi- il risultato è stato positivo. Trovare più risorse era un altro degli impegni che avevamo assunto».

Infine sull’impresa sociale. «Può essere un modo per rilanciare la possibilità di fare impresa e farla con criteri di economicità, ma dando anche la possibilità con dei limiti e dei tetti di avere una distribuzione parziale e limitata per degli utili per imprese che svolgono attività che hanno impatto sociale. Può essere anche un modo per attrarre investimenti in attività importanti per il nostro paese».

«Il merito che abbiamo avuto -ha concluso il ministro Boschi- è stato quello di avere il coraggio di fare delle scelte. Fare delle scelte a volte scontenta, ma l’importante ad un certo punto è assumersi la responsabilità di prendere decisioni e andare avanti, correggendo anche poi gli errori che si possono fare».